Gli operai morti in raffineria: tre condanne, assolta la Saras – Cronache dalla Sardegna – L’Unione Sarda
5 Luglio 2011Gli operai morti in raffineria: tre condanne, assolta la Saras – Cronache dalla Sardegna – L’Unione Sarda.
Tre imputati condannati e due assolti. Esclusa la responsabilità amministrativa della Saras. Questa la sentenza pronunciata dal Gup del Tribunale di Cagliari, Giorgio Altieri, per la morte di tre operai nella raffineria di Sarroch (Cagliari) avvenuta il 26 maggio 2009 durante un intervento di manutenzione.
Erano morti in tre, l’uno dopo l’altro, inghiottiti da una cisterna piena di gas nel disperato tentativo di salvarsi a vicenda. Per il drammatico incidente alla raffineria Saras di Sarroch che, il 26 maggio di due anni fa uccise gli operai sardi Bruno Muntoni, di 58 anni, Daniele Melis e Pierluigi Solinas, entrambi di 30, intossicati dalle esalazioni mentre effettuavano la bonifica di un serbatoio, il Gup del Tribunale di Cagliari, Giorgio Altieri, ha condannato tre dirigenti e ne ha assolti altri due, escludendo la responsabilità amministrativa della società dei fratelli Moratti.
LE CONDANNE – Con l’accusa di omicidio colposo sono stati inflitti due anni di carcere ciascuno – pena sospesa – al direttore della raffineria Guido Grosso, 43 anni, di Cagliari, (indagato anche per il recente infortunio costato la vita a un operaio di una ditta d’appalto siciliana, l’11 febbraio scorso); al direttore generale della Saras, il milanese Dario Scaffardi, di 53 anni; e al legale rappresentante della Comesa, Francesco Ledda, di 45 anni, la ditta per la quale lavoravano le vittime. Assolti, invece, Antonello Atzori, 52 anni, di Quartu, responsabile dell’area in cui morirono gli operai, e Antioco Mario Gregu, anche lui 52 anni quartese, direttore delle operazioni industriali. Assolta anche la Saras, chiamata in causa attraverso il proprio rappresentate legale Gian Marco Moratti: non dovrà pagare la sanzione di 800 mila euro sollecitata dai pm Emanuele Secci e Maria Chiara Manganiello che avevano chiesto l’applicazione della norma sulla responsabilità amministrativa, quella applicata nel caso della Tyssen. La sentenza ha dunque escluso la colpevolezza della società, che in precedenza aveva pagato un risarcimento di cinque milioni di euro alle famiglie delle vittime non costituitesi parte civile al processo.
LE REAZIONI – Soddisfatti i sindacati, in primo luogo la Cgil e la Fiom che per tutta la mattina hanno manifestato fuori dal Palazzo di giustizia. “Il verdetto conferma che c’erano delle responsabilità – commenta Maurizio Marcelli, responsabile nazionale della sicurezza in Fiom, l’ala metalmeccanici della Cgil – Ci auspichiamo che da oggi, alla luce di queste responsabilità, dentro la Saras si possa lavorare diversamente e con un riconoscimento del valore della vita e dei lavoratori”. Soddisfatto anche l’avvocato Francesco Onnis, difensore dei due dirigenti assolti. “E’ una sentenza che manifesta equilibrio – spiega – ma anche coraggiosa, per quanto riguarda l’aver respinto la responsabilità amministrativa della Saras”. Ora bisognerà attendere 90 giorni prima che il giudice depositi la sentenza, ma i legali dei tre imputati condannati starebbero già lavorando sul ricorso in appello. Nessun commento, invece, dai due Pm che hanno coordinato le indagini dopo l’incidente e chiesto la condanna per tutti.