Il popolo rosa. Avanti a testa alta – Corriere Fiorentino
10 Luglio 2011
SIENA – Avanti a testa alta. Le donne di «Se non ora quando?», il movimento nato in risposta alla vicenda Ruby, hanno invaso Siena per una due giorni di incontri e riflessioni. Circa 1200 le presenze accertate, ma come hanno sottolineato le organizzatrici, «tante sono quelle che hanno deciso di venire all’ultimo momento senza darcene comunicazione». Tutti riunite nel prato di Sant’Agostino per gridare la loro rabbia e fare il punto della situazione sulla condizione femminile in Italia.
Dopo l’incontro di Roma del 13 febbraio scorso, dove scesero in piazza oltre un milione di persone, l’appuntamento toscano è un altro passo cruciale di quello che Nicoletta Dentico dell’associazione «Filomena» ha definito «un percorso lungo, perchè dovremmo riuscire a raggiungere tante donne. Nel 2009 l’Italia era al 72/o posto del Global Gender Gap, la classifica delle diseguaglianze in genere, nel 2010 siamo scesi al 74/o. Siamo ai livelli più bassi dei paesi sviluppati».
A proposito di dati, il quadro delineato da Linda Sabbatini, direttore generale dell’Istat, dà l’esatta dimensione della condizione femminile nel Paese. «Meno di metà delle donne – ha detto la Sabbatini – lavora. Al sud neanche un terzo. Siamo uno dei fanalini di coda dell’Europa per tasso di occupazione femminile. Lo sono le italiane e lo sono le immigrate che presentano un tasso più basso delle italiane quando hanno figli perche’ non hanno una rete familiare che le supporta. La disoccupazione femminile è più alta di quella maschile (9,7% contro il 7,6%) e a questa si aggiunge lo scoraggiamento di chi non trova lavoro e smette di cercarlo, soprattutto al sud».
Far sentire la propria voce diventa quindi fondamentale. Ecco perchè in tantissime hanno risposto presente. Da nord a sud tutto il Paese era rappresentato: Cagliari, Catania, Milano, Ascoli Piceno, Firenze, solo per citare alcune delle sezioni locali di «Se non ora quando?» giunte a Siena. A combattere insieme a loro, Rosy Bindi, presidente del Pd, «le donne che sono qui hanno intenzione di confrontarsi con tutte le questioni politiche, senza rinchiudersi», Susanna Camusso, segretario nazionale della Cgil, «è un movimento importante che continua ad essere protagonista in questo Paese e soggetto che indica il bisogno dell’Italia di tornare ad un’etica pubblica e a politiche economiche che lascino immaginare un progetto per il Paese e il lavoro per le donne».
«People have the power», di Patti Smith, è il sipario che chiude gli interventi della giornata e poi tutte in corteo dietro la banda musicale, improvvisando balli e trenini fino a Piazza del Campo. Applausi alle signore che si affacciavano alle finestre lungo la via, palloncini rosa sventolati in aria. «Se non ora quando? Adesso!», gridano le partecipanti e qualcuno si sente di sottolineare «Ma ora subito». Il fiume di persone arriva in piazza tra lo stupore dei turisti. «Se non ora quando?» «Adesso»: dalla piazza si sono alzate in aria mille bolle di sapone. Il flash mob ha lasciato il posto a una grande catena umana con danze, e all’allegria che apre la porta alla festa della notte. Domenica gli interventi ripartiranno e si concluderanno con l’appello per andare avanti: da qui nasce la rete nazionale delle donne.
Lisa Baracchi
Aldo Tani
09 luglio 2011