Liberazione.it – L’Italia trema da Nord a Sud, uno sciame sismico “inspiegabile”
28 Luglio 2011
Liberazione.it.
L’ultima scossa è stata avvertita sul promontorio del Gargano: secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica è avvenuta alle 14.13 ed è stata di magnitudo 3.5. I comuni più vicini all’epicentro sono stati Cagnano Varano, Sannicandro Garganico e Rodi Garganico. Il terremoto è stato avvertito dalla popolazione ma non sono stati segnalati al momento danni a persone o cose. Eppure, questa è solo l’ultima delle notizie di uno sciame sismico che sembra non arrestarsi e che, da Nord a Sud, interessa il nostro Stivale. Basta ripercorrere le agenzie di qualche ora per scoprire appunto che altre tre scosse si erano succedute in mattinata sui monti Nebrodi, in provincia di Messina, tra le 5 e le 6. L’ultimo evento è stato quello di maggiore intensità, di magnitudo3.2 sulla scala Richter, con epicentro tra i Comuni di Alcara Li Fusi, Caprileone, Castell’Umberto, Frazzanò, Galati Mamertino, Longi, Militello Rosmarino, Mirto, Naso, San Marco d’Alunzio, San Salvatore di Fitalia, Tortorici. Le altre due scosse sono state rilevate dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia a un centinaio di chilometri di distanza, al confine con la provincia di Enna, tra Mistretta e Castel di Lucio nel Messinese e Sperlinga nell’Ennese. Senza parlare del fatto che nella notte se ne erano avvertite altre due lungo le coste delle Eolie. Certo, l’ultimo forte sisma che si è avvertito di più è quello che solo due giorni fa ha letteralmente terrorizzato il Piemonte. Alle 14.32 la terra ha cominciato a tremare. Ed una scossa, come mai prima si era sentita, di magnitudo 4,3 della scala Richter, ed arrivata secondo gli esperti da circa venti chilometri di profondità, ha scosso un’area davvero molto ampia: in pratica facendosi sentire dalle coste ligure fino alle Alpi. In migliaia hanno lasciato uffici, case, hanno abbandonato tutto cercando rifugio ovunque. E negli occhi ancora resta l’immagine immancabilmente immortalata dal “Giornale” e da “Libero” di Travaglio in mutande a causa del sisma. Per tentare di fare una stima dei danni ci sono volute ore. Per esempio: a Chiusa San Michele, Domenico Usseglio, ha fatto sapere di aver avuto almeno due frane nel suo territorio, esteso proprio sotto la famosa Sacra di San Michele, abbazia all’ imbocco della Val di Susa diventata nota anche perché è stata da sempre tappa dei pellegrini che passavano dalla valle dopo aver attraversato le Alpi. Due le frane sotto la Sacra, a un centinaio di metri l’ una dall’ altra. Per l’Ingv, l’epicentro si troverebbe a Vilar Perosa. Per l’Arpa, invece, si tratterebbe di Giaveno, già teatro dell’ultimo sisma che interessò il Piemonte nel 5 Gennaio del 1980, dove la scossa fu di magnitudo 5.1. Per la scossa ancora precedente si dovrebbe risalire al 1914. La scossa non avrebbe comunque arrecato danni troppo gravi. Dopo tutti i controlli effettuati sulla rete ferroviaria, la circolazione è ripresa senza problemi. Resta invece bloccato, ma solo a scopo precauzionale, il sentiero per la Sacra di San Michele, uno dei monumenti simbolo del Piemonte. Sembra che si siano staccati alcuni massi dalle montagne circostanti. I paesini limitrofi alla zona dell’epicentro hanno percepito un’intensità ancora maggiore, con tanto di tavoli che tremavano, bottiglie che cadevano ed infine un tremendo boato. Una barista di Cumiana racconta che “la cosa che mi ha addirittura tolto la voce per la paura è il boato che ha fatto da sottofondo alla scossa”. I sopralluoghi effettuati sul territorio hanno avuto più funzione di rassicurare la gente che di contare i danni, visto che non si sarebbe registrato nessun crollo. Per Antonio Piersanti, funzionario dell’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia, non ci sarebbe proprio “nessun problema”. Ma le rassicurazioni, a questo punto, certo non bastano. Cosa sta accadendo?
Castalda Musacchio