Liberazione.it – Nasce la “Feder Arte Rom”, il “meglio” di ciò che è intercultura
8 Luglio 2011Liberazione.it.
«In Italia manca un movimento interculturale artistico rom. La musica europea è stata da secoli influenzata dalle nostre sonorità, dai canti, dai motivi e dalle melodie che hanno attraversato con noi l’intero continente ma il grande pubblico lo ignora e sono pochi i mezzi di informazione che cercano di far conoscere questa ricchezza che mettiamo a disposizione». A parlare così Alexian Santino Spinelli, docente universitario, musicista e soprattutto come ama definirsi, cittadino italiano, d’Europa e del mondo. Si sono incontrati i rappresentanti di una cinquantina di associazioni che si occupano solo di arte e cultura, molti i musicisti che hanno deciso di costituire la “Feder Arte Rom”. Feder in romanesh significa “il meglio” ma è anche l’abbreviazione della parola Federazione, finora hanno aderito esponenti della musica classica, come l’Accademia Musicale Federiciana di Andria, col maestro Michele Lo Russo, gruppi di Jazz Manuché come gli “Swing de voice” e tanti artisti internazionali come il chitarrista di flamenco Paco Suarez, la cantante Miriam Mechnagi, il musicista indiano Sageer Khan e italiani come i Ladri di carrozzelle, Jalisse, Paolo Barabani. Della federazione farà parte anche il MEI (Meeting delle etichette indipendenti) con Giordano Sangiorgi che ne è il presidente, con una lunga storia alle spalle come organizzatore di eventi. «Altre 3 piccole realtà si sono federate con noi nel corso della conferenza stampa – racconta Spinelli – ma vogliamo raddoppiare almeno il numero dei soci per poter avere punti di riferimento su tutto il territorio nazionale. Il nostro linguaggio, quello della musica soprattutto, è prezioso per un impegno sociale e a forte valenza politica». Gli artisti che vi partecipano faranno la loro parte in campagne di impegno per la difesa dei diritti umani, contro ogni forma di discriminazione, partendo dalla consapevolezza che è dall’incontro e dallo scambio fra culture che si costruisce una nuova idea di società, si abbattono stereotipi, si rompono discriminazioni e pregiudizi. Si tratta insomma di un vero e proprio consorzio artistico che potrà promuovere iniziative che le singole realtà non sono in grado di sostenere e che contemporaneamente può divenire un interlocutore credibile per le istituzioni locali, nazionali ed europee. Alexian e il suo gruppo proseguono in una impresa che li vede protagonisti da anni sulla scena italiana, quella di modificare un immaginario collettivo che vuole il mondo rom sempre marginale, povero e bisognoso di assistenza, quando non da reprimere e da cacciare. Vuole far conoscere una ricchezza e una fecondità culturale la cui cifra fondativa è nello scambio, nell’incontro, nella messa in comune. «È il mio modo per contribuire alla costruzione di un paese, quello in cui vivo e ad un continente, più ricco e culturalmente capace di mantenere contemporaneamente la memoria del proprio passato e di guardare meglio verso il futuro, non con lo sguardo di una persona sola ma con la pluralità di mille voci». Un primo appuntamento la Feder Arte Rom se lo è dato a Faenza, dal 24 al 26 settembre, in una 3 giorni organizzata dal MEI. La prima delle 3 giornate vedrà protagonisti gli aderenti alla federazione che si alterneranno e si mescoleranno sul palco, uno stand rimarrà aperto per tutta la durata dell’evento per far conoscere i primi prodotti di un grande progetto di contaminazione culturale.
Stefano Galieni