Mare inquinato, maglia nera a Torre Guaceto e Trani
29 Luglio 2011Mare inquinato, maglia nera a Torre Guaceto e Trani.
Maglia nera a Trani e Torre Guaceto che, per l’estate 2011, conquistano il triste primato di aree marine più inquinate della Puglia. E’ il risultato delle analisi svolte da Goletta Verde, il laboratorio mobile di Legambiente finalizzato alla salvaguardia del mare e delle coste italiane. In particolare l’area protetta di Torre Guaceto, in provincia di Brindisi, comprende la foce di canale Reale. Un dato allarmante, come spiega Francesco Tarantini, presidente regionale di Legambiente. Secondo Tarantini, infatti, “all’inquinamento di canale Reale potrebbe aggiungersi a breve quello dello scarico di Carovigno. Anche Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, definisce preoccupante e critica la situazione ambientale di Torre Guaceto, che accomuna l’area protetta a tanti altri territori pugliesi e nazionali.
“Tutte le situazioni critiche – spiega Ciafani – si verificano a foci di fiumi o per scarichi fognari di comuni dell’entroterra meno attenti all’inquinamento del mare”. Un problema che, secondo il ricercatore, riguarda tutta l’Italia “ancora non in regola con la direttiva europea del 1991 sulla depurazione delle acque reflue”.
Critica sulla questione è anche Angela Barbanente, assessore regionale alle Aree protette, che propone di risolvere il problema alla radice attraverso la creazione di reti ecologiche e di un piano paesaggistico regionale finalizzato ad una visione globale di tutela del paesaggio.
Nel corso del suo intervento sulla presentazione dei dati di Goletta Verde la Barbanente va giù duro anche sulla questione dell’abusivismo edilizio, che influisce sull’inquinamento paesaggistico del territorio. L’assessore ricorda che da settembre 2009 esiste in Puglia un ufficio che si occupa dell’abusivismo edilizio, che coinvolge i comuni e che effettua un monitoraggio sul territorio.
“Sono 2000 – sostiene la Barbanente – le segnalazioni di abusivismo edilizio di vario tipo che arrivano ogni anno e la nostra attività consiste nell’indurre i comuni ad adempiere agli obblighi di legge svolgendo nello stesso tempo un’azione preventiva con l’aiuto dei corpi di polizia”. “La lotta è dura – conclude l’assessore – i contenziosi sono molti e le procedure lunghe, ma andiamo avanti”.
Dalla ricerca di Goletta Verde risulta che sarebbero nove le zone più inquinate della Puglia, di cui quattro presentano un grado di inquinamento maggiore, pari al doppio dei limiti previsti per la balneazione. Oltre a Trani e Torre Guaceto ci sono Le Forcatelle a Fasano, in provincia di Brindisi e la foce del fiume Paternisco a Massafra, in provincia di Taranto. Subito dopo ci sono: la zona di Pane e Pomodoro a Bari, il canale dei Capi a Lizzano (Taranto), il Canale Gianicola a Torre Testa (in provincia di Brindisi, Foggiamare a Zapponeta e Torre Mozza a Serra Capriola, in provincia di Foggia.
Una proposta per la soluzione alla questione inquinamento proviene da Stefano Ciafani, che invita il sindaco di Trani “ad attivare percorsi istituzionali che sanino una situazione indegna, invece di polemizzare con noi come già successo”. E’ infatti per il secondo anno consecutivo che Goletta Verde assegna al comune di Trani la maglia nera dell’inquinamento.
“Ci sono 168 comuni in Italia – conclude Ciafani – di cui 12 in Puglia non a norma e preferiremmo che i soldi dei cittadini fossero spesi per avviare i cantieri per i depuratori piuttosto che per pagare multe alla comunità europea”.