Pdl, consiglio nazionale stile sovietico: porte chiuse, no telecamere e giornalisti – Il Messaggero
1 Luglio 2011Pdl, consiglio nazionale stile sovietico: porte chiuse, no telecamere e giornalisti – Il Messaggero.
Berlusconi non vuole sorprese: nemmeno un circuito chiuso su verifica numero legale. Alfano eletto per alzata di mano
ROMA – Un consiglio nazionale in stile sovietico quello che domani mattina si aprira domani mattina alle 10 all’Auditorium di via della Conciliazione. Il luogo è lo stesso del “che fai mi cacci?” pronunciato da Gianfranco Fini, e forse stavolta Silvio Berlusconi non vuol correre rischi. Nessuna telecamera dentro quindi, almeno per ora, e salvo ripensamenti, nemmeno un circuito chiuso informerà i giornalisti sull’avvio dei lavori e sulla verifica del numero legale necessario a mutare lo statuto di un partito che, formalmente, ha ancora al suo interno tutta la pattuglia ex An. Finiani compresi.
La diretta potrebbe aprirsi per il discorso che farà il nuovo segretario del partito Angelino Alfano. Eppure l’organizzazione dell’evento è stata gia organizzata in modo da evitare sorprese. Al breve saluto del Cavaliere seguirà l’intervento politico del segretatario e i tre coordinatori già in carica La Russa, Bondi e Verdini.
Alle tre del pomeriggio il Cavaliere conta di essere nuovamente a palazzo Grazioli, ma non tutti nel Pdl sono d’accordo a trasformare il tanto atteso appuntamento in una sorta di cerimonia di incoronazione a basta. Sul piede di guerra è l’ala scajoliana del partito, ma la disaffezione corre veloce e rischia di pregiudicare il numero legale. Meglio quindi secretare tutto, fare qualche conto e poi aprire le porte a telecamere e taccuini in modo da celebrare l’arrivo dell’uomo forte alla guida del piu grande partito italiano che sarà eletto alla sovietica per alzata di mano.
Un partito nel quale, come denuncia il sottosegretario Francesco Giro, sono in molti a non pagare la quota di contribuzione. Secondo i dati del bilancio 2010, il 52 per cento dei parlamentari o non pagano affatto (24) o pagano in ritardo (28). Il 78 per cento dei consiglieri regionali o non pagano affatto (37) o pagano in ritardo (41).