Quattro assunti su dieci hanno meno di trent’anni – Il Sole 24 ORE
7 Luglio 2011Tra luglio e settembre le imprese italiane hanno in programma di assumere 162.600 persone, quasi 23mila in più rispetto allo stesso periodo del 2010. È quanto emerge dalle dichiarazioni di assunzione delle aziende per il terzo trimestre di quest’anno, rilevate dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro.
Delle oltre 160mila entrate previste, 107mila saranno a carattere non stagionale e, tra queste, 46mila comporteranno un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Una parte consistente di assunzioni coinvolgerà i giovani: quasi 64mila (il 39,3% del totale) sono esplicitamente orientate verso giovani al di sotto dei 30 anni. Il rapporto registra poi che «a queste se ne aggiungeranno sicuramente altre, fra i 59mila assunti senza indicazione di una preferenza di età».
L’indagine sottolinea inoltre che «le migliori opportunità per i giovani si concentrano tra i profili impiegatizi (dove la quota di assunzioni per meno che 30enni supera il 50%), nelle professioni qualificate nelle attività commerciali e dei servizi (46,4%) e nelle professioni scientifiche e tecniche (oltre il 40%)». Mentre, aggiunge, «minori le possibilità (ma comunque superiori al 30% delle assunzioni programmate) nelle professioni operaie». Viene tuttavia spiegato che «per 20mila giovani le assunzioni riguardano lavori stagionali (31% del totale), cui si aggiungono oltre 18mila posti di lavoro a termine (il 28%), quote ben più elevate rispetto alle possibilità di impiego a tempo indeterminato (16.400, pari al 26%) o con contratto di apprendistato (7.200 assunzioni, l’11% del totale)».
Rispetto al passato nei prossimi tre mesi le imprese faranno meno fatica a rintracciare il personale necessario, ma alcuni profili restano introvabili. «Se mediamente la difficoltà di reperimento in questo trimestre tende a ridursi rispetto al 2010, resta comunque elevata per specifici profili professionali. Tra le figure high skill con contratto non stagionale, i più introvabili (anche in rapporto alla domanda sostenuta) sono i tecnici dell’industria e delle costruzioni e i tecnici del marketing». A questi due profili, spiega il rapporto, «si aggiungono gli specialisti in scienze matematiche, fisiche e naturali, 4 su 10 ritenuti irreperibili sul mercato».
R. La.