Quotidiano Net – Scandalo Murdoch, Cameron: “Ho sbagliato”
21 Luglio 2011Quotidiano Net – Scandalo Murdoch, Cameron: “Ho sbagliato”.
Il premier britannico ai Comuni ammette gli errori “da cui ha imparato”. Il Laburista Ed Milliband denuncia: “Muro di silenzio”. Murdoch scrive ai dipendenti: “Dallo scandalo usciremo rafforzati”
Londra, 20 luglio 2011 – Da giorni sotto pressione per lo scandalo intercettazioni, il premier David Cameron si è presentato davanti alla Camera dei Comuni ammettendo alcuni errori, ma ricordando ai laburisti come anche i loro leader intrattenessero rapporti con il gruppo Murdoch.
In una burrascosa seduta punteggiata da continue interruzioni e fischi, il leader del Labour, Ed Miliband, ha attaccato il titolare dei Downing Street definendo “catastrofico” il suo “errore di valutazione” nell’ingaggiare Andy Coulson come portavoce. “Col senno di poi non avrei mai assunto Andy Coulson”, ha concesso Cameron a proposito dell’ex direttore di News Of the World, dimessosi perché travolto dal tabloid-gate. “Si impara dagli sbagli e io ho imparato”, ha aggiunto, pur dichiarando di essere “un convinto, antico sostenitore dell’innocenza fino a prova contraria”. Una risposta che non ha soddisfatto Miliband che ha denunciato “un muro di silenzio” sulla vicenda.
Il premier ha anche negato decisamente di aver infranto il codice ministeriale sul conflitto di interessi riguardo alla scalata della piattaforma BSkyB da parte di News International. “Non ho avuto nessun pigiama party con la Brooks”, ha tagliato corto, concedendosi una boutade. Ugualmente “trasparenti” e “dichiarati” i rapporti col tycoon Murdoch, che ieri aveva raccontato di aver visitato Downing Street entrando dalla porta sul retro. Per conoscere “gli incontri con i miei predecessori abbiamo dovuto aspettare la pubblicazione dei diari di Alastair Campbell”, ha incalzato il primo ministro, alludendo al libro di memorie di Tony Blair.
Cameron, ammettendo che lo scandalo “ha scosso la fiducia della gente nei media, nella polizia e nella politica”, ha annunciato che le inchieste avviate riguarderanno anche gli altri giornali (“sarebbe ingenuo pensare che le cattive pratiche fossero confinate in un solo gruppo”) e si estenderanno agli intrecci fra politica, media e polizia.
MURDOCH SCRIVE AI DIPENDENTI – Il colosso dei media News Corp uscirà rafforzato dallo scandalo delle intercettazioni che lo ha travolto nelle ultime settimane. Lo ha scritto il fondatore del gruppo, Rupert Murdoch, in una nota inviata al personale. “Voglio che sappiate tutti che ho grande fiducia nel fatto che ne usciremo rafforzati”, ha dichiarato il magnate, precisando però che “ci vorrà tempo per ricostruire il rapporto di fiducia”. Tuttavia, Murdoch si dice pronto a rispondere alle aspettative di “azionisti, consumatori, colleghi e partner”.
Ieri, il titolo News Corp ha registrato un rialzo alla borsa di New York, al termine della seduta di Murdoch davanti ai parlamentari britannici, e ha fatto registrare anche oggi un forte aumento del 4,8% all’apertura della borsa di Sydney. Nel pieno dello scandalo, Rupert Murdoch si è mostrato combattivo e determinato.
“Sono stato scioccato e preoccupato dalle accuse mosse contro News of the World, e sono profondamente dispiaciuto per il male che è stato fatto – ha aggiunto nella nota al personale – e ci siamo presi le nostre responsabilità. Dirigo questa impresa da oltre 50 anni e ho ancora intraprendenza, ma non ho mai tollerato il tipo di comportamento che è stato denunciato nelle scorse settimane. Non ha posto in News Corp. Le gravi accuse mosse contro gli ex dipendenti di News of the the World sono in netta contraddizione con i nostri codici di condotta e non riflettono il lavoro e le idee della maggior parte dei nostri dipendenti”.
INCHIESTA ANCHE IN AUSTRALIA – I guai per Murdoch, però, non sono finiti. Dopo gli Stati Uniti, anche l’Australia – sua terra natìa – potrebbe indagare sui metodi non proprio ortodossi della News Corp. Il gruppo editoriale dovrà rispondere a domande “molto difficili” ha detto il primo ministro Julia Gillard, mentre sale la pressione in Australia per chiedere un’inchiesta in seguito allo scandalo delle intercettazioni in Gran Bretagna.
“Quando la gente vede che ci sono telefoni intercettati, quando vede persone in lutto che devono affrontare tutto questo, penso che questo li spinga a porsi domande nel nostro paese, domande su News Ltd – ha dichiarato la Gillard – Non voglio commentare la testimonianza, ma credo che gli australiani guardino a News Ltd e vogliano che risponda ad alcune serie domande”.
INCRIMINATO E RILASCIATO L’AGGRESSORE – Il comico britannico Jonathan May-Bowles che ieri ha lanciato una ‘torta’ di schiuma da barba contro il capo di News Corp Rupert Murdoch nell’aula della commissione cultura dei Comuni è stato incriminato per disturbo all’ordine pubblico e rilasciato in libertà vigilata. May-Bowles, 26 anni, comparirà venerdì in tribunale a Londra per rispondere alle accuse. “L’ho fatto perché non mi fido del Parlamento e volevo dare il mio contributo alla giustizia”, ha detto il giovane che è stato bloccato dalla moglie del tycoon, Wendi Deng, e dalle forze dell’ordine presenti in aula.
SCOTLAND YARD – Intanto la Commissione parlamentare degli Affari interni ha accusato Scotland Yard di aver accumulato una “serie di fallimenti” nell’indagine sulle intercettazioni che ha travolto il tabloid News of the World. I parlamentari hanno anche criticato “i tentativi deliberati” dell’azienda di “ostacolare le indagini”.
“C’è stata una serie di fallimenti della polizia e di tentativi deliberati di News International di ostacolare le varie indagini”, hanno scritto i parlamentari in un rapporto. Gli 11 deputati hanno quindi bollato come “molto scarsa” la prima indagine condotta dalla polizia sulla vicenda nel 2005-2006.
Ieri, la Commissione degli Affari interni ha ascoltato i vertici di Scotland Yard, tra cui il numero uno, Sir Paul Stephenson, e il numero due, John Yates, costretti alle dimissioni nei giorni scorsi.