Anche Beppe Pisanu affianca Cappellacci nella sfida al governo | La Nuova Sardegna
1 Agosto 2011Anche Beppe Pisanu affianca Cappellacci nella sfida al governo | La Nuova Sardegna.
Oggi due vertici del Pdl a Cagliari, domattina a Roma la mediazione di Alfano, nel pomeriggio il voto del consiglio regionale sulla vertenza con lo Stato. Sono due giorni decisivi per Ugo Cappellacci
CAGLIARI. Oggi due vertici del Pdl a Cagliari, domattina a Roma la mediazione di Angelino Alfano, nel pomeriggio il voto del Consiglio regionale sulla vertenza con lo Stato. Sono due giorni decisivi per la politica sarda e soprattutto per Ugo Cappellacci. Che ha ora al suo fianco uno dei politici più esperti del Paese, Beppe Pisanu.
L’ultimatum lanciato venerdì da Cappellacci a Berlusconi («restituisco la tessera del partito») dopo le ripetute batoste ricevute per mano del governo nazionale su Entrate fiscali, Tirrenia e Sassari-Olbia, ha provocato un terremoto. Il centrodestra si è schierato subito con il presidente della giunta, nel Pdl sono stati messi almeno apparentemente da parte i contrasti delle ultime settimane, l’opposizione non ha dato credito all’appello sull’unità politica dei sardi.
In molti hanno pensato che, dopo gli ultimi schiaffi romani, quello di Cappellacci fosse un colpo di testa, uno scatto d’ira: tanto è vero che consiglieri regionali, sempre attenti alla poltrona, hanno temuto che il presidente volesse provocare le elezioni anticipate.
Ieri si è appreso che la mossa di Cappellacci è frutto di un calcolo politico. Questo: di fronte alle promesse non mantenute dal governo-amico (neanche una) e al crescente malessere sociale, il presidente della giunta doveva reagire con forza per non essere travolto in via definitiva; non solo: puntando sulla mobilitazione, ha la possibilità di ottenere alcuni risultati attesi da tempo.
E si è avuta conferma ufficiale che a fianco di Cappellacci c’è Beppe Pisanu. Il presidente della commissione Antimafia, da tempo in rotta di collisione con il berlusconismo, non ha voluto fare alcun commento. Ma da fonti a lui vicine si è appreso che egli «condivide totalmente» l’iniziativa di Cappellacci, da lui incoraggiato ad andare avanti sulla linea del «prima di tutto la Sardegna». Rispetto ai rapporti con Pisanu, Cappellacci si è limitato a dire: «Per me è molto importante che il senatore partecipi sia alla riunione di Cagliari sia a quella di Roma, i nostri rapporti sono ottimi».
In effetti da qualche mese Pisanu e Cappellacci, dopo un avvio difficile, si parlano spesso. L’ex ministro avrebbe avuto un ruolo di rilievo nella svolta del governatore, dal referendum sul nucleare al progetto della flotta sarda e infine al braccio di ferro dopo le «offese» inferte dai ministri Tremonti (su Entrate e stop ai fondi del Piano del Sud, compresi quelli della Sassari-Olbia) e Matteoli (Tirrenia).
La presenza di Pisanu a fianco di Cappellacci è motivo di forte discussione nel Pdl, perché se da un punto di vista rafforza la vertenza, da un altro apre scenari che non tutti condividono, come ad esempio l’addio al partito: da molti mesi Pisanu, secondo alcuni, è «più fuori che dentro» e l’annunciata autosospensione di Cappellacci è per molti frutto di ansia perché in caso di addio non lo seguirebbero. Ansia che si aggiunge a quella generale nel partito, perché nessuno sa se tra un mese ci saranno ancora il governo Berlusconi e il Pdl.
Grande attesa, quindi, per gli incontri di oggi a Cagliari: alle 12.30 i parlamentari a Villa Devoto a pranzo da Cappellacci, alle 15.30 il presidente con i consiglieri regionali nei locali del gruppo. Domattina alle 8.30 Cappellacci, il coordinatore sardo Settimo Nizzi e tutti i parlamentari sardi saranno da Alfano. Nel pomeriggio la seduta del Consiglio regionale sulle due mozioni (una di maggioranza, una di opposizione) sulla vertenza con il governo discusse venerdì.
L’opposizione si è schierata duramente contro Cappellacci. Il Pd con il segretario Silvio Lai e il capogruppo Mario Bruno (nonostante qualche distinguo interno) hanno detto che il presidente non è credibile e deve dimettersi. Sulla stessa lunghezza in Consiglio anche Sel e, fuori, Pdci-Fds. L’Idv non ha fiducia in Cappellacci, ma al momento non ha chiesto le dimissioni.
Ieri Mario Bruno è tornato a parlare contro il governatore: «Se è una vertenza istituzionale non vada da Alfano ma venga in Consiglio». Cappellacci ha replicato: «Vado da Alfano e andrà anche in Consiglio». Ma Bruno ha insistito: «Non è credibile, quando si sono autosospesi i dirigenti del Pdl di Alghero, sindaco in testa, per le mancate risposte della Regione, egli ha fatto proprio come Berlusconi: non si è minimamente preoccupato dei problemi concreti e ha lasciato che ad occuparsene fosse il partito».