Crisi, tutti giù per terra. Ma l’Europa ha “piena fiducia nelle misure italiane” – ControLaCrisi.org
2 Agosto 2011Crisi, tutti giù per terra. Ma l’Europa ha “piena fiducia nelle misure italiane” – ControLaCrisi.org.
Altro giro, altra corsa. Piazza Affari registra un’altra giornata negativa dopo aver bruciato ieri più di 15 miliardi di euro. Ma il dato più preoccupante è dato dall’aumento del differenziale di rendimento tra titoli di stato italiani e tedeschi: il rendimento dei Btp continua a salire ed è arrivato a toccare un nuovo massimo al 6,26% a fronte di un rendimento del bund decennale in discesa al 2,42% portando così lo spread a 384 punti base, il record dall’introduzione dell’euro. Secondo gli analisti se i rendimenti dovessero superare il 7 per cento ci troveremmo nell’identica situazione di Irlanda e Grecia quando sono stati a un passo dal default. Insomma, una tragedia greca in salsa italiana che molti annunciano ma che non vede grandi manovre politiche per evitarla.
Domani Berlusconi parlerà alla Camera e farà il suo solito show dicendo che il suo operato è stato di gran lunga migliore degli altri primi ministri e che la situazione italiana è sotto controllo. L’Ue ha fatto sapere oggi che ha “piena fiducia nelle misure italiane”, forse perché è proprio l’Ue con la Bce che le ha imposte quelle misure. Ma i risultati parlano chiaro e la speculazione non si ferma. E non si fermerà certo con le proposte de ilSole24ore di appesantire ulteriormente la manovra ‘lacrime e sangue’ appena varata (pensione a 70 anni, privatizzazioni, etc.), che vede consensi anche in alcuni ambiti del centro sinistra. Anzi, peggioreranno ancora di più le condizioni di vita di milioni di cittadini e la speculazione continuerà a banchettare indisturbata.
Chi parla di ‘responsabilità’ sostenendo accordi bipartisan su misure di austerità senza proporre un’inversione di tendenza reale è irresponsabile e fa solo il gioco sporco dei poteri forti, che vogliono salvare la pelle, ai danni della cittadinanza.
Oggi serve vera responsabilità, politica e sociale, e serve il coraggio di avanzare un’alternativa reale, basata sulla redistribuzione della ricchezza dall’alto verso il basso, facendo pagare la crisi a chi l’ha causata, tassando i grandi patrimoni e le rendite finanziarie, combattendo con forza la speculazione. Solo così si esce dalla crisi, mettendo in discussione un sistema neoliberista che ha solo prodotto disuguaglianze, povertà e sofferenza.