LaSicilia.it – Via alle liste d’attesa

1 Agosto 2011 0 Di luna_rossa

 

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CATANIA – Per le Regioni che non lo hanno già fatto, scatterà dalla prossima settimana il piano nazionale per il controllo delle liste di attesa per visite mediche e prestazioni diagnostiche. Vale a dire che sono previste 4 classi di priorità definite da un accordo Stato-Regioni: quelle urgenti per le quali si prevede un tempo massimo di 72 ore; quelle indifferibili che vanno erogate entro 10 giorni; le visite mediche differibili entro 30 giorni e gli accertamenti diagnostici differibili entro 60 giorni.

Gli obiettivi taglia attese fanno parte di un piano nazionale per superare le odiose code negli ambulatori entrato i vigore a novembre scorso per il quale le Regioni si dovevano adeguare recependo le linee guida nazionali entro il 28 giugno. Ma fino ad ora non tutte le Regioni hanno risposto all’appello: secondo una recente indagine solo 10 Regioni si sono messe in regola (Emilia-Romagna, Liguria,Lombardia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto, Puglia, Sicilia, e Bolzano); sul filo di lana dovrebbero partire anche Marche e Basilicata; per le altre che non hanno provveduto scattano i limiti di attesa fissati dal piano nazionale.

L’accordo prevede anche corsie preferenziali e assoluta priorità per le grandi patologie (tumori e malattie cardiovascolari) ma vengono definite anche 58 prestazioni con più rischi di attesa. Il tutto dando ai centri di prenotazione (Cup) un ruolo centrale per la raccolta dei dati. “Il problema delle liste di attesa, spiega Walter Locatelli, vice presidente della Fiaso (l’associazione delle aziende sanitarie ospedaliere) è legato alla domanda inappropriata di visite e esami diagnostici”.

Ma la situazione sul territorio nazionale, come spesso accade in sanità, è a macchia di leopardo. “Una cosa è comunque la risposta all’urgenza e all’emergenza – continua Locatelli – un’altra è garantire le priorità. Per questo è importante effettuare un lavoro coordinato con controlli sull’appropriatezza per il miglior utilizzo dell’offerta, il coinvolgimento dei cittadini e il sistema dei call center regionali. Tutti punti presi in considerazione nella Regione dove opero, la Lombardia, che stanno dando buoni risultati”.

Infine sarà importante per le Regioni provvedere ad un monitoraggio del fenomeno attraverso siti web perchè i cittadini possano valutare nella massima trasparenza la situazione. Il piano è stato fortemente voluto dal ministro Ferruccio Fazio e non è escluso che per chi non rispetti i tempi previsti dell’intesa per l’erogazione delle prestazioni possa esserci qualche azione da parte del ministero.