Repressione in Siria, Londra a Damasco “Azione militare non è ipotesi remota” – Repubblica.it
1 Agosto 2011Repressione in Siria, Londra a Damasco “Azione militare non è ipotesi remota” – Repubblica.it.
fotografia ANSA – da archivio redazione N.R.
LONDRA – L’intervento militare in Siria “non è una possibilità remota”. All’indomani della strage in cui hanno perso la vita oltre cento persone, nella città siriana di Hama ma anche in altri centri del Paese, il ministro degli Esteri britannico avverte Damasco. Parlando di quel che fino a oggi gli altri Paesi occidentiali avevano evitato di ipotizzare. Ovvero un intervento per fermare la violenta repressione messa in opera dal dittatore Bashir al Assad contro me migliaia di manifestanti che protestano contro il suo regime. Quello stesso Assad che oggi, dopo la dura condanna della comunità internazionale di fronte al massacro di ieri, si complimenta con le sue forze armate per l’atto “patriottico”.
“Vogliamo ulteriori sanzioni contro il regime siriano e una più forte pressione internazionale”, ha dichiarato Hague sottolineando che “perché l’aumento della pressione su Damasco sia efficace, non deve limitarsi alle nazioni occidentali, ma deve includere i Paesi arabi, anche la Turchia”. Quanto all’ipotesi di un intervento militare, il capo della diplomazia britannica ha chiarito che andrebbe invocato, come già accaduto per la LIbia con la risoluzione 1973, il via libera dell’Onu. (01 agosto 2011)