Tariffe da “magna magna” al Ristorante dei Senatori
12 Agosto 2011Mangiano, bevono e se la spassano con il bunga bunga, ossia, fottono a spese dei contribuenti. I nostri onorevoli, che di onorevole hanno decisamente niente, sono sempre più intenti a farsi i fatti propri e sempre meno a pensare al bene dei cittadini. Tra macchine blu, pensioni dorate e leggi ad personam, la casta se la gode beata. E, intanto, l’Italia va a puttane, nel senso che va a rotoli mentre lor signori vanno ad escort. E chissà se le escort se le portano come suppellettile decorativo anche al “Ristorante dei Senatori”? Non ci sarebbe nulla di che stupirsi, visto l’andazzo. In compenso, sebbene ormai si sia abituati quasi a tutto, desta comunque sconcerto il menù di questo ristorante. Menù che circola su internet , e mette in bella vista quanto spendono i parlamentari alla “mensa” di palazzo Madama per alimentarsi con ogni ben di Dio. Qualche esempio? Pesce spada alla griglia: euro 3,55… caspita, a questa cifra la siora Pina compra al massimo un paio di alici! Risotto con rombo e fiori di zucca: euro 3, 34… neppure qui i torni contano per la casalinga che, qualora volesse imitare, non riuscirebbe a stare dentro al costo neppure sostituendo i fiori di zucca con quelli del giardino. E vogliamo parlare del prosciutto e melone a euro 2,34? Io domani ci provo ad andare dal salumiere e a chiedere un etto di crudo di Parma a costo zero… se gli faccio l’occhiolino, forse, ne esco vincitrice, ma rimane il problema del melone!
A seguito di questa ennesima conferma di politica corrotta, il presidente del Senato ha annunciato che, quanto prima, i prezzi subiranno il giusto adeguamento. Sarà vero? Suvvia, ben sappiamo quanto siano diversi dai nostri i tempi degli onorevoli! E poi, bisogna pur chiamarla “politica del magna magna” per qualcosa, no? E io pago… direbbe Totò.
Cinzia Lacalamita