Castellammare e la processione del santo patrono: «Le Iene» a casa del boss/Video – Il Mattino
28 Gennaio 2012Castellammare e la processione del santo patrono: «Le Iene» a casa del boss/Video – Il Mattino.
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CASTELLAMMARE – «Tagliamo la testa al toro…il Santo non si deve fermare qua sotto…non si ferma più, va bene? Va bene?». Renato Raffone detto «Battifredo», il boss 78enne balzato agli onori delle cronache per il «caso» della processione del Santo Patrono, che sosterebbe tutti gli anni nei pressi della sua abitazione come forma di rispetto, incalzato da Giulio Golia de «Le Iene», vorrebbe ma non riesce a replicare. Alla fine cede e allarga il braccio come a dire «come volete voi».
L’incontro tra la Iena, Raffone e suo genero Stanislao Somma, condannati entrambi per camorristica, è avvenuto il19 gennaio, giorno di San Catello, poche ore dopo la processione abbandonata dal sindaco Luigi Bobbio proprio per la sosta sotto il balcone dell’anziano esponente del clan D’Alessandro.
La vicenda in città si è chiusa due giorni dopo, quando il 21 gennaio l’Arcidiocesi di Sorrento e Castellammare ha diramato una nota con la quale ha fatto sapere che il vescovo Felice Cece metterà mano «al riordino della processione di San Catello affinché sia chiaro che si tratta di un atto di fede, che non ha nulla a che vedere con comportamenti ambigui».
Sia il sindaco che la Curia hanno indicato i portatori come i soli «colpevoli» della sosta, come coloro che avrebbero «disubbidito» a ordini diretti. Anche loro sono finiti nel servizio firmato da Golia. Il capoparanza Catello Schiavone subito dopo la sosta scarica invece la responsabilità sul vescovo: «Si sono fermati loro, ci fermiamo pure noi», riferendosi al fatto che il presule, che precedeva la statua, si sarebbe fermato. Ci sono anche le dichiarazioni di alcuni portatori: c’è chi si giustifica dicendo che la fermata era per onorare la Madonna di Santa Fara.
Alla fine l’inviato delle Iene va dal boss e gli chiede: «Oggi la processione si è fermata?».
«Certo che si è fermata», risponde Somma al posto del suocero, l’anziano boss che, malato, non può parlare. «Non è pensabile che i portantini si siano fermati per rispetto a lei?», insiste Golia. «Ma si figuri…», dice Somma. «Chiediamo un piacere personale alla Curia – dice il genero del boss – cortesemente non fermatevi più». Detto, fatto.