Il procuratore capo di Torino, Gian Carlo Caselli, dice: nella indagine contro gli attivisti della NO-TAV non vi è nulla contro la Valle, il movimento No Tav, e le legittime manifestazioni di dissenso che restano nei limiti della legge.
Sempre Gian Carlo Caselli afferma che i soggetti che la procura ha individuato e fatto arrestare sono autori, ad avviso della procura, di specifici episodi di reato.
Mi chiedo: perché i giornalisti da cortile e di corte non domandano a Gian Carlo Caselli se questi numerosi arresti si sono svolti entro i limiti che consente la legge?
Esiste per tutti gli arrestati il pericolo di fuga?
Chi è stato arrestato potrebbe reiterare il reato?
Inoltre perché i cortigiani dell’informazione non domandano a Gian Carlo Caselli se in questo caso più che in altri la carcerazione preventiva è utilizzata per incutere timore piuttosto che per difendere il giusto?
Non si dovrebbe aspettare almeno la sentenza di primo grado prima di deportare delle persone nelle carceri Italiane?
Fa impressione ascoltare quei cortigiani di palazzo condannare preventivamente le persone arrestate e coinvolte in questo caso, mentre, per loro stessi e per gli appartenenti alla loro corte, hanno preteso e pretendono si attenda sino al terzo grado di giudizio prima che si possa procedere con la richiesta di carcerazione.
P.S.
La procura di Torino ed il suo capo,conoscono in che stato si trovano le carceri Italiane e che queste sono divenute come dei campi di concentramento e quindi anche dei luoghi dove oltre alla legge sono violati anche i diritti dell’uomo!
Non vi è in questo caso uno specifico episodio di reato su cui indagare?