Il governo incalza Merkel: «Reagire alla sberla» – Italia – l’Unità

15 Gennaio 2012 0 Di luna_rossa

Il governo incalza Merkel: «Reagire alla sberla» – Italia – l’Unità.

di Ninni Andriolo | Accellerare sul salva Stati, dando un segnale fin dal Trilaterale con Merkel e Sarkozy. Monti allarmato dal declassamento dell’Italia sancito da S&P. Uno «schiaffo», secondo Fornero. Napolitano: Europa in ritardo.
Monti, preocuppato declassamento
Di Ninni Andriolo

15 gennaio 2012

La risposta alla bocciatura di mezza Europa sancita da Standard and Poor’s sarà data «a più livelli». Mantenendo gli impegni programmati su riforme e liberalizzazioni e accelerando, a livello europeo, il pressing per una iniziativa «corale» delle istituzioni comunitarie e dei governi che «scoraggi chi specula scommettendo sul fallimento della moneta unica». Monti, in queste ore, lavora perché segnali chiari vengano dati già dal vertice con Merkel e Sarkozy in programma a Roma. E il governo è impegnato perché il prossimo 20 gennaio Italia, Francia e Germania ribadiscano, tra l’altro, la volontà di potenziare il fondo salva-Stati.

L’obiettivo minimo è di confermare gli impegni assunti del vertice italo-tedesco di Berlino. Ma è chiaro che un accordo a tre che vada oltre e che riguardi dotazione e riforma dei meccanismi del fondo, sarebbe «decisivo» in vista degli appuntamenti europei del 23 e 30 gennaio. Dopo l’incontro con il Presidente del Consiglio italiano, Angela Merkel spiegò già che la Germania era pronta a rafforzare il fondo salva-Stati, sottolineando, tra l’altro, il ruolo della Banca centrale europea per contribuire a renderlo operativo. Dichiarazioni frutto del pressing del premier italiano quelle della cancelliera tedesca. E anche il presidente della Commissione Ue, Barroso – dopo il vertice di Berlino – aveva ribadito la necessità di «potenziare, anticipare e rendere più flessibile» il fondo salva Stati. Standard & Poor’s, tra l’altro, ha annunciato che emetterà «in tempi molto brevi» la propria valutazione sull’Efsf.

L’allarme di palazzo Chigi
Preoccupazione nel governo per «la retrocessione» dell’Italia. Pur rilevando che «con il nuovo governo Monti la politica italiana è profondamente cambiata» il direttore generale di S&P, ieri, ha sottolineato che «i progressi non sono sufficienti a superare i venti contrari». E che un eventuale rifinanziamento di Italia e Spagna, paesi più vulnerabili e a rischi sistemici, andrebbe «al di là del Fondo salva-Stati europeo».

La sberla
E il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha definito il declassamento dell’Italia «una sberla» che «ci ributta indietro rallentando il recupero e rendendo più difficili i rapporti tra i diversi paesi europei nel risolvere la crisi». Parole che fotografano l’allarme di Palazzo Chigi. «La manovra Salva Italia è stata un passo indietro rispetto al baratro – ha aggiunto Fornero – Ma ogni tanto arriva qualche spinta che ti ributta in avanti». Gli interrogativi riguardano anche i titoli di Stato che andranno all’asta nel 2012. E già l’altro ieri, divenuta ufficiale la notizia sul declassamento dell’Italia, Monti aveva ricordato i vincoli «severi» che hanno «i grandi fondi pensione americani e gli investitori istituzionali» ai quali viene vietato «di acquistare debito pubblico dai paesi senza la “A”». E non consola la considerazione che «non viene bocciato Monti, ma un’eredità pluridecennale». E, assieme, «le incertezze e le divisioni dell’Europa» che il Presidente del Consiglio ha ripetutamente stigmatizzato. Mettendo in mora, di fatto, le scelte dell’asse Merkel-Sarkozy.

I limiti dell’Europa
E il Capo dello Stato, Napolitano, ieri, ha avvertito che «le profonde trasformazioni in corso su scala mondiale evidenziano l’urgenza per l’Europa di mettere in campo la più forte volontà comune nel procedere senza esitazioni sulla via dell’unità politica e dell’effettiva unione economica». Per il Presidente della Repubblica «la crisi globale ha trovato le istituzioni europee ancora condizionate da limiti del passato». Sotto accusa, tuttavia, sono anche le agenzie di rating.

E il commissario europeo Barnier, facendosi interprete delle valutazioni dei governi europei, di Parigi e Roma in particolare, si è detto «stupito» per le decisioni che S&P assume «mentre l’Eurozona sta rendendo più drastiche le sue regole di bilancio». «Bisogna accelerare sulla proposta della Commissione europea per regolamentare sul piano della trasparenza e della responsabilità, le agenzie di rating», sottolinea Sandro Gozi, del Partito democratico. «L’attacco è a tutta l’Unione europea e bisogna reagire uniti», ripete Monti. Ma l’Italia «dovrà continuare a fare la propria parte» sul piano delle riforme. E delle liberalizzazioni che verranno varate dal governo giovedì prossimo, alla vigilia del vertice Italia-Francia-Germania. Stretta con le categorie e gli ordini professionali interessati ai provvedimenti, quindi, dopo i contatti informali con i singoli ministeri in corso da settimane.