Risposta dell’UAAR all’ UCCR.

22 Gennaio 2012 0 Di ammiano marcellino

 (Foto da Web, N.R.) Visto che si viene tirati in ballo e la questione è stata scorrettamente  strumentalizzata sia da certi cattolici integralisti (parlano loro di fascismo  poi!) sia da alcuni personaggi che ormai per sport fanno la guerra  all’associazione per rancori personali, ci permettiamo di postare il messaggio  che ci ha inviato Maurizio Marchetti, storico militante anarchico e  anticlericale, fondatore della rivista ‘Ipazia’ e molto attivo nel mondo dei  centri sociali. Si tratta dell’ultima persona di cui si potrebbe pensare che  strizzi l’occhio a persone ritenute simpatizzanti per l’estrema destra. Speriamo che possa fare chiarezza sulla questione. Se serve, visto che  l’autore lo autorizza, si può diffondere il messaggio dove opportuno.

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… A volte bisogna rispondere

Ogni volta che si è presentato un libro da me scritto (5 per l’esattezza), il  mio editore Fabio Croce esordiva dicendo “anche questa volta il nostro Maurizio  ci ha regalato un altro testo scolastico”. In effetti è così, io ho sempre  scritto libri di storia alla luce della verità. I fatti, gli avvenimenti e le  date non si possono confutare, forse si possono diversamente interpretare ma non  confutare. Io sono un anticlericale e nella lotta all’oscurantismo di santa romana  chiesa ne ho fatto sempre una delle più importanti ragioni della mia vita: i  libri che ho scritto, la rivista che fondai (Ipazia) nel 1998 e tutta l’attività  svolta nel corso della mia vita lo testimoniano. Da 7 anni a questa parte e cioè dall’ultimo libro che scrissi (“Urbi et  sempre più orbi” ), non mi sono fatto più sentire, un po’ l’età, un po’ la  pigrizia, ma anche perché, tra i libri e la rivista, credo di aver detto  abbastanza; svolgo per cui quel minimo di attività che mi permette di sentirmi  vivo ed ancora utile. Sono socio della UAAR(unione degli atei e agnostici  razionalisti) e contribuisco ad organizzare sbattezzi nei centri sociali, quindi  a far uscire quanta più gente possibile dai registri della chiesa. E’ evidente che un’organizzazione che si mette contro un colosso come la  chiesa cattolica si trova in un rapporto di forza impari, per cui non può che  essere un organismo di massa: apolitico e senza cappelli di nessun partito e  movimento ideologico. E’ quindi una battaglia laicista e come tale ha bisogno di  tutte le forze e di tutte le persone che si sentano spiriti liberi, al di là  delle loro convinzioni politiche; è, secondo me, in questo spirito che si deve  intendere la lotta all’oscurantismo clericale. Ma perchè dico questo? E perchè dopo 7 anni mi rifaccio sentire con parole  che dovrebbero (almeno spero) essere chiare per tutti? Il motivo che mi ha portato a scrivere questa volta non è un testo  scolastico, non è un altro atto d’accusa contro le innumerevoli nefandezze  commesse dalla chiesa. No….. questa volta scrivo per difendere la mia immagine. Negli ultimi tempi sono stati organizzati vari sbattezzi in centri sociali di  chiara tendenza di sinistra e questo non è un problema, ma lo potrebbe diventare  se la cosa continuasse e si diffondesse nell’immaginario collettivo che l’ UAAR altro non fosse che l’ennesima organizzazione di appartenenza politica  mascherata, come altre di cui non faccio nome per non fomentare altre  polemiche. Alla luce di ciò circa un anno fà, per dissipare ogni equivoco, il  cordinatore romano dell’UAAR ed il sottoscritto proponemmo all’assemblea del  circolo di Roma di mandare una e-mail a casa pound informandoli delle nostre  iniziative riguardanti lo sbattezzo, a dimostrazione della trasversalità  politica dell’unione. Eravamo pienamente coscienti di chi stavamo contattando,  fu quasi una provocazione alla quale non ricevemmo risposta. Meglio così. L’assemblea di fronte a tale proposta ci dette il suo ok tranne che per un  elemento, ossia una persona scandalizzata che si dissociò. La cosa morì  lì…almeno sembrava. Infatti la sopracitata persona manifestò il suo disappunto  in più parti, che furono raccolte anche dall’ex coordinatore del circolo UAAR di  Roma F. Paoletti, il quale ha scritto in una lettera diffusa sul web (sulla  mailing list FACCIAMO BRECCIA) accusando l’organismo di sdoganare casa pound e  per questo dice di star male, molto male. Il documento sopra citato continua  accusando inoltre il nuovo coordinatore di : ”contattare casa pound per  organizzare attività insieme a quella realtà”. E poi l’articolo conclude  cercando di leggittimare la connivenza coi fascisti da parte dell’UAAR in  occasione della manifestazione del 20/09/2010, in cui viene scritto che  l’organizzazione sventolava le proprie bandiere insieme a militia cristi, ai  cattofascisti ed a tutti i benedetti dal cardinal Bertone. Che dire?

1°: L’ UAAR non ha mai sdoganato nessuno, ma ha solamente fatto quello che  ogni organismo di massa fa.

2°: La manifestazione in cui si accusa l’UAAR di sventolare le proprie  bandiere vicino ai fascisti, altri non è che la celebrazione di Porta Pia, la  quale è ricordata ogni 20 settembre dall’UAAR e da tutti gli spiriti liberi. In  quell’occasione fu il sindaco di Roma che invitò il cardinal Bertone a farne  parte per una sorta di pacificazione con la chiesa. Per cui si capisce che non  fu assolutamente una manifestazione fascista, o pseudo tale.. semmai va premiato  il coraggio dei militanti dell’UAAR, che, insieme ai fratelli del grande oriente  d’Italia, non hanno disertato la piazza, ma con la loro presenza e la loro voce  hanno ricordato la legittimità di manifestare un giorno di liberazione.

3°: Non permetto a nessuno (amico che sia) di darmi del fascista o “sdoganatore” di fascisti.

Io sono un anticlericale, ma sono anche un libertario. Ho iniziato la mia  attività politica nel 1960, ancora adolescente, contro il governo Tambroni  proprio nel segno dell’antifascismo. Detto questo, sentirmi accusare di  connivenza coi fascisti da persone che dovevano ancora nascere quando io  iniziavo a combattere, mi da molto fastidio.

Concludo esortando a mettere via i risentimenti e i vecchi rancori, secondo  me causa di queste diatribe, con un consiglio generale un po’ ironico: prima di  liberare la penna assicuratevi di aver “sdoganato” il cervello.

Maurizio Marchetti