Rivoluzione digitale in Comuni e atenei Così si snellisce la burocrazia italiana – Politica – L’Unione Sarda

28 Gennaio 2012 0 Di luna_rossa

Rivoluzione digitale in Comuni e atenei Così si snellisce la burocrazia italiana – Politica – L’Unione Sarda.

Rivoluzione digitale in Comuni e atenei Così si snellisce la burocrazia italiana Il presidente del Consiglio Mario e Monti e il ministro della pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi

Certificati in tempo reale, procedure digitalizzate, sburocratizzazione. Tutto con attenzione ai cittadini, agli studenti, alle imprese. Gli enti pubblici dovranno avere il manager della semplificazione e le amministrazioni potranno usufruire di una “nuvola”, una banca dati modello Steve Jobs, per condividere documenti. Il governo ha dato il via libera al terzo decreto, sulle semplificazioni.

L’obiettivo non certo celato è quello di rendere l’Italia più veloce ed efficiente. “Dobbiamo diventare più svelti nella concorrenza mondiale”, dice il premier Mario Monti. Dopo conti pubblici e liberalizzazioni è la terza gamba sulla quale costruire crescita ed occupazione. Nessuna stima sull’impatto che le nuove norme avranno sul Pil. Ma certo per imprese e cittadini ci saranno risparmi che potrebbero superare gli 1,3 miliardi. “Le misure – spiega Monti – migliorano la qualità della vita dei cittadini che hanno rapporti con la Pa e migliorano anche la competitività dell’economia”. I quasi 70 articoli del decreto affrontano trasversalmente molti temi. A legarli è proprio il tentativo di rendere più facili procedure, migliorando l’efficienza e azzerando i tempi. Tre i macro capitoli: semplificazioni per i cittadini; sburocratizzazione per imprese, infrastrutture e trasporti; semplificazioni per pubbliche amministrazioni, università e ricerca. Il Consiglio dei Ministri è durato più di sei ore, con un fitto confronto collegiale, quasi a cancellare il recente passato nel quale i decreti venivano varati in pochi minuti. Un solo inciampo: il valore legale della laurea. Il nodo è storico, tanto da aver animato anche un dibattito negli anni ’40 e ’50 con Luigi Einaudi deciso a denunciare “la vanità” del titolo di Studio. E il governo ha risolto il problema seguendo un metodo europeo: aprire una consultazione pubblica, on line, per poi fare una sintesi e scegliere. Ma per una norma rinviata ce ne sono oltre sessanta che hanno trovato una formalizzazione. Per i cittadini arrivano i cambi di residenza in tempo reale (sono 1,4 milioni ogni anno), la possibilità di richiedere certificati per via telematica, documenti con scadenza il giorno del compleanno “a prova di memoria”, procedure veloci per le patenti degli ultraottantenni, tempi più lunghi di validità del bollino blu automobilistici, l’eliminazione di inutili duplicazioni per certificazioni dei disabili. Vengono poi cancellate 333 leggi. La competitività guida il capitolo delle imprese, l’efficienza quello delle semplificazioni tra pubblica amministrazione. I controlli sulle società saranno unificati, arriva una banca dati nazionale dei contratti pubblici (che – stima il governo – farà risparmiare 1,3 miliardi alle imprese), saranno più facili le procedure per gli impianti produttivi. Molto richieste dalle Pmi arrivano anche l’autorizzazione unica in materia ambientale. Ma non sfuggono agli interventi anche la filiera agricola e l’apertura domenicale dei forni che producono pane. Per la pubblica amministrazione arriva una sorta di manager della semplificazione, al quale ci si potrà rivolgere se ministeri ed enti non rispettano i tempi di conclusione delle pratiche, e “la nuvola” informatica sulla quale condividere documenti. Anche sull’università e la ricerca che vengono tagliate procedure e introdotte innovazioni. Novità che si intrecciano con la road map per l’agenda digitale che guarda alla diffusione della banda larga e ultra larga. Gli atenei, ad esempio, potranno contare su un portale unico. Sarà almeno bilingue e diventerà una sorta di vetrina per il nostro Paese: darà visibilità alle offerte di corsi di laurea, servizi e borse di studio rendendo le università più trasparenti e le scelte degli studenti meno intricate.