
Come avrà fatto “l’Avanti” a trasformarsi nel bancomat di due personaggi come Lavitola e De Gregorio può considerarsi una metafora della nostra storia peggiore.
Un bancomat a spese dei cittadini ovviamente: De Gregorio e Lavitola sono stati infatti indagati per falsa fatturazione e truffa per accaparrarsi una cifra blu dal fondo pubblico per l’editoria: 23 milioni di euro!
Secondo l’accusa infatti ci pensavano le scatole cinesi societarie che il senatore Sergio De Gregorio nasconde dietro il paravento della sua associazione “Italiani nel Mondo”. Operazioni volte a sovrastimare di gran lunga le copie effettivamente vendute del quotidiano, tramite presunte “vendite in blocco” o “tramite strilloni” (manco fossimo nell’800…).
I magistrati napoletani che conducono l’inchiesta hanno chiesto al Senato l’autorizzazione per perquisire quattro container in cui ritengono che il Senatore abbia occultato la documentazione che al momento risulta “sparita”…
E con De Gregorio sono sei i parlamentari PDL inquisiti per truffe al fondo nazionale dell’editoria. Parlamentari-editori come Denis Verdini, Ciarrapico, Parisi, Angelucci, il deputato Italo Bocchino e per l’appunto il senatore De Gregorio. Vicende giudiziarie diverse tra loro, ma identica l’enormità della cifra sottratta al fondo: almeno 113 milioni!
In un momento in cui molti giornali, che fanno onestamente il proprio lavoro, rischiano la chiusura (con obiettivo danno per la qualità dell’informazione) è uno scandalo che mi fa ancora più arrabbiare!