I SOLDI DELL’IDV. LA CASSAZIONE DA’ TORTO A DI PIETRO. – Il Tribuno
2 Febbraio 2012
![]() I SOLDI DELL’IDV. LA CASSAZIONE DA’ TORTO A DI PIETRO.
PIAZZA CAVOUR HA RESPINTO IL RICORSO DEL LEADER DELL’IDV DICHIARANDO AMMISSIBILE L’OPPOSIZIONE DI ELIO VELTRI ALL’ARCHIVIAZIONE DELLA DENUNCIA SULL’USO DEI FONDI DEL PARTITO DECISA DAL TRIBUNALE DI ROMA. PER L’EX NUMERO DUE DELL’IDV E GLI AVVOCATI MANCUSO E PAOLA, E’ UN SUCCESSO NOTEVOLE PERCHE’ NORMALMENTE LA SUPREMA CORTE DECIDE PER L’INAMMISSIBILITA’. ORA A BREVE GLI ERMELLINI ENTRERANNO NEL MERITO.
Questa decisione non può che far piacere a chi ritiene che si debba fare chiarezza su che cosa è successo nell’Idv fino al gennaio del 2009, quando ad amministrare gli ingenti rimborsi elettorali era un’associazione detta Italia dei valori, che il tribunale civile di Roma nel 2008 ha riconosciuto soggetto diverso dal partito Italia dei valori. Finora due pm della procura capitolina e due Gip hanno ritenuto nel 2008 e nel 2011 che nell’Idv non sia accaduto nulla di strano, archiviando le denunce di Veltri-Chiesa-Occhetto e di Mario Di Domenico. Ora la Cassazione dice che è il caso di andare a vedere se è vero quanto sostengono i legali di Veltri, ovvero che l’inchiesta del pm Pisani non è stata correttamente condotta e archiviata. Veltri-Chiesa-Occhetto hanno presentato una perizia giurata di 400 pagine con la mappatura delle proprietà di Antonio Di Pietro, un patrimonio immobiliare nel quale l’ex eroe di mani pulite ha investito oltre 5 milioni di euro. E il 7 febbraio le sezioni unite civili della cassazione decideranno se a giudicare dell’opposizione all’esecuzione dei decreti ingiuntivi ottenuti da Veltri-Chiesa-Occhetto per avere dall’Idv la loro parte dei rimborsi delle europee 2004, debba essere l’ufficio di presidenza della camera de deputati, come vuole Di Pietro o il giudice ordinario come chiede Veltri.
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LA CASSAZIONE PENALE VUOLE APPROFONDIRE IL CASO DEI FONDI ELETTORALI DI DI PIETRO. All’esito della Camera di Consiglio tenutasi il 27.1.2012 la Corte di Cassazione ha deciso di fissare una pubblica udienza per decidere sul ricorso per cassazione proposto dagli avvocati Libero Mancuso e Francesco Paola, difensori di Giulietto Chiesa, Elio Veltri, del Movimento politico de “Il Cantiere” e di associati ed ex associati all’Italia dei Valori avverso l’archiviazione disposta dal GIP di Roma nel procedimento sulla gestione dei fondi pubblici elettorali da parte di Di Pietro. “E’ una decisione che ci conforta, il nostro ricorso aveva posto in luce errori evidenti e vistosi travisamenti processuali da cui era affetto il procedimento, è assai raro che venga fissata una pubblica udienza quando si ricorre avverso una archiviazione, la Suprema Corte ha ben considerato la centralità e l’importanza delle questioni oggetto di questo processo, che riguarda la percezione e l’utilizzo di decine di milioni di euro di fondi pubblici elettorali”, dichiarano Libero Mancuso e Francesco Paola. Il procedimento nacque da una denuncia di Elio Veltri nei confronti di Di Pietro, dei componenti dell’Ufficio di Presidenza del partito Donadi, Belisario e Mura, e dei Revisori dei rendiconti dell’Italia dei Valori, cui si era associato Achille Occhetto, che pose in evidenza che Di Pietro aveva costruito un soggetto con lo stesso nome del partito, composto da tre soli soci familiari che si sostituiva al partito nella richiesta e percezione dei fondi pubblici elettorali. Il Tribunale civile di Roma, giudice Francesco Oddi, aveva già evidenziato nel 2008 che si trattava di due soggetti diversi, una associazione familiare di tre soci e il partito composto da migliaia di associati, e anche secondo il GIP che ha giudicato l’inchiesta del p.m. Attilio Pisani, scaturita dalla denuncia del Cantiere, vi era stata una “duplicazione di organi” nello stesso soggetto giuridico (il partito), ma quest’ultimo aveva concluso che non si trattava di soggetti diversi. Ultimamente la Corte di Cassazione sezione civile ha esaminato la questione e dichiarato inammissibile la memoria di costituzione in giudizio dell’Italia dei Valori perché non specifica, “se agisce come Associazione o come Movimento politico”, confermando la giustezza dell’ordinanza del giudice Oddi che dichiarava contumace il partito Italia dei Valori e che dunque si tratta di due soggetti diversi. Il 7 febbraio inoltre, le sezioni civili unite della cassazione decideranno in merito ad un’altra controversia che oppone Il cantiere e l’Idv. Ovvero: chi deve essere a giudicare dell’opposizione dell’associazione di Veltri-Chiesa-Occhetto al diniego della Camera dei deputati all’esecuzione del decreto ingiuntivo concesso dal tribunale di Roma allo stesso Cantiere, decreto relativo alla mancata corresponsione del partito di Di Pietro della quota relativa al rimborso elettorale delle europee del 2004. Il legale del cantiere Francesco Paola, chiede che sia il giudice ordinario, quello del leader Idv e la camera chiedono che sia l’ufficio di presidenza di Montecitorio. In gioco la percezione e gestione di settanta ottanta milioni di euro di fondi pubblici elettorali che possono essere richiesti e gestiti solo dai partiti non alle associazioni familiari chiamate con lo stesso nome. |
I SOLDI DELL’IDV. LA CASSAZIONE DA’ TORTO A DI PIETRO. – Il Tribuno.