Il Riformista.
fotografia da web della redazione N.R.
Distacco di 15 punti su Gingrich, che non si arrende
New York, 1 feb. (TMNews) – La sconfitta in South Carolina, solo dieci giorni fa, sembrava avergli tagliato le gambe, invece questa notte Mitt Romney si è ripreso la testa della corsa per la nomination repubblicana in vista delle prossime presidenziali. Lo ha fatto con una vittoria schiacciante nelle primarie della Florida, staccando di quasi 15 punti il secondo arrivato, l’ex speaker della Camera dell’era Clinton, Newt Gingrich. Un distacco enorme, ottenuto senza l’aiuto dei big del partito: i due padrini repubblicani della Florida, l’ex governatore Jeb Bush e il senatore teapartista Marco Rubio, sono rimasti neutrali. Con il 99% dei collegi: Romney ha ottenuto il 46,4% dei voti, Gingrich il 31,9%. Terzo Rick Santorum con il 13,4% e il 7% a Ron Paul, che non ha fatto campagna elettorale in Florida ed è già al lavoro in Nevada. Romney, che oltre alla Florida ha anche vinto il New Hampshire, ha accumulato un certo vantaggio anche nel conto dei delegati, 84 contro i 27 di Gingrich (che ha stravinto in South Carolina), i 10 di Rick Santorum (vincitore per una manciata di voti in Iowa) e gli 8 del libertario Ron Paul. Ai delegati di Romney si possono già sommare anche i 46 delegati che certamente vincerà in Virginia (dove Santorum e Gingrich non sono riusciti a iscriversi alle liste). Il quorum per ottenere la nomination è di 1144 delegati anche se difficilmente le primarie si vincono ai punti; la tradizione vuole che la vittoria arrivi per abbandono degli avversari.