Lavoro, Fornero: “Nessun aut aut del governo” – Quotidiano Net

16 Febbraio 2012 0 Di ken sharo

 

Il tavolo sulla riforma del mercato del lavoro, giunto al terzo incontro, punta sull’ingresso dei giovani. Il ministro: “Non ci sarà tolleranza su un uso improprio dell’apprendistato”. Art. 18 sullo sfondo. Bonanni: “Così non inquiniamo il dibattito”

 

Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero (foto Ansa)

Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero (foto Ansa)
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Roma, 15 febbraio 2012 – A Palazzo Chigi terzo round tra governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro. Si entra nel merito dei problemi, a partire dall’apprendistato. Ma l’art. 18 resta tema incombente e dominante, seppur momentaneamente relegato sullo sfondo. Per la Cgil è “incancellabile norma di civiltà”. Per la Cisl, è opportuno “trovare soluzioni” e valutare cambiamenti di fronte al rischio che il governo intervenga dall’alto, “come per le pensioni”. Per la Uil, bene che il negoziato parta e meglio evitare “soluzioni perverse”.

 

NON C’E’ MONTI – Per l’esecutivo sono presenti il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, il viceministro all’Economia, Vittorio Grilli, e il viceministro al Lavoro, Michel Martone. Assente, invece, il premier Mario Monti che, ieri, ha assicurato che la riforma si farà anche se non ci sarà un accordo con le parti sociali.

 

PARTI SOCIALI – Sul fronte sindacale, sono seduti attorno al tavolo il leader della Cgil, Susanna Camusso, il numero della Cisl, Raffaele Bonanni, il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, e il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella. A guidare la delegazione di Confindustria è il presidente, Emma Marcegaglia, accompagnata dal direttore generale Giampaolo Galli, mentre per Rete Imprese Italia c’è il presidente di turno, Marco Venturi. Sono inoltre presenti i vertici dell’Abi, con il presidente Giuseppe Mussari, e dell’Ania.

 

CONVERGENZE – “Non abbiamo fatto un vero negoziato, ma abbiamo trovato convergenze importanti e significative”, dichiara il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari, in risposta alla domanda di Fornero, che aprendo il tavolo sulla riforma del lavoro ha chiesto alle parti sociali un resoconto sul lavoro svolto dai tavoli tecnici da venerdì scorso ad oggi. “Siamo pronti ora al confronto nel merito”.

 

NESSUN AUT AUT –  “Nessun aut aut del governo sulla riforma del mercato del lavoro. Non è un prendere o lasciare”, assicura il ministro del Lavoro spiegando “la filosofia del governo” sulla riforma. “Ogni negoziato ha sue complessità, le opinioni possono essere variegate. Non ho mai visto nessuna trattativa che non abbia detto questo nelle premesse. Siamo nella pura metodologia”, è il controcanto della Camusso. “Deve essere chiaro – replica il ministro – che il tema del riordino dei contratti e delle flessibilità in entrata è subordinato al tema della flessibilità in uscita. Non vogliamo punire il lavoro produttivo o penalizzare le imprese. Al contrario vogliamo valorizzare i contratti riportandoli alla loro funzione originaria”.
APPRENDISTATO – “L’apprendistato deve diventare la forma tipica d’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro”,entra nel merito il ministro. “Cominciamo da oggi  a parlare dell’ordinamento dei contratti di apprendistato, che è uno strumento per fare una formazione professionale seria, di politiche attive, servizi per il lavoro e ammortizzatori”. L’apprendistato, secondo Fornero, deve diventare “una scommessa e se la vinciamo, sarà importante per il mondo del lavoro”. Fino ad oggi, l’apprendistato “è stato usato come veicolo di flessibilità, ma in realtà è un veicolo di formazione”,  sottolinea il ministro. Dunque “dobbiamo essere severissimi – anticipa -: non ci sarà alcuna tolleranza su un uso improprio dell’apprendistato. Lasceremo invece per ultimo il tema della flessibilità in uscita, sul quale voi non avete trovato un punto di convergenza”, è l’assist – per così dire – alle parti sociali.

 

CGIL –  “Flessibilità in uscita? Questo tema c’è – dice all’uscita da Palazzo Chigi, il segretario della Cgil, Susanna Camusso -, mentre abbiamo riconfermato che non c’è per noi un tema sull’articolo 18 sui licenziamenti discriminatori”. “Il negoziato – dice poi Camusso – parte con piede giusto” nell’ottica di dare “risposte ai giovani”. E’ chiaro che entrando nel merito delle questioni emergeranno  differenze. E, a questo proposito, “è opinione di tutta la Cgil che l’articolo 18 è un principio di civiltà, una norma incancellabile – si espone la leader Cgil -. I problemi non si risolvono con la cancellazione dell’articolo 18”.

 

CISL – “Sappiamo che il governo vuole intervenire sull’articolo 18, speriamo ci sia ragionevolezza da tutti. E spero saremo all’altezza anche come sindacato per offrire soluzioni perché, se noi ci chiudiamo e diciamo che non ne vogliamo discutere, allora ci pensa il governo, come con le pensioni”, dichiara il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni. Che ad ogni modo aggiunge: “E’ più importante trovare delle soluzioni che fare storie, noi dobbiamo farlo”. Se ne discuterà comunque solo alla fine della trattativa perché “se mettiamo avanti l’articolo 18 ci perdiamo in chiacchiere: non vogliamo inquinare la discussione”.

 

UIL – “Oggi c’è stato l’inizio concreto della trattativa, non siamo più alle enunciazioni di principio, siamo entrati sul serio nel merito,  discutendo di caso per caso”, spiega il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. Cosa pensu sull’art. 18 lo aveva detto ieri:  “E’ una questione di puro buonsenso, cancellarlo sarebbe non un modo italiano, ma perverso di affrontare il problema”.

 

CONFINDUSTRIA – “Ci siamo raccomandati che in un momento difficile come questo non ci siano ipotesi di aumento del costo del lavoro, proprio per aiutare i giovani a trovare un posto. E’ un’ipotesi che ridurrebbe la possibilità per le imprese di assumere”, commenta la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Secondo la quale, tra tutti i partecipanti al tavolo c’è “forte condivisione sul fatto che l’apprendistato sia vero canale per i giovani, oggi poco usato, da molte piccole e medie imprese perché é molto burocratico”. Per la leader confindustriale ” ci sono presupposti per fare ragionamento significativo”. Ma sull’art. 18 subito si allinea con il ministro Fornero: “Per noi la riforma è flessibilità in entrata, ammortizzatori e flessibilità in uscita”.

 

RETEITALIA – Marco Venturi, presidente pro tempore di Reteitalia, è ottimista: “I punti posti dalle piccole e medie imprese al tavolo con il governo sono “favorire nuova occupazione, costo controllato del lavoro e flessibilità in uscita nelle piccole imprese. Questa c’è già e non deve essere intaccata”.