Roma, incubo San Camillo:pazienti soccorsi a terra – Italia – l’Unità
15 Febbraio 2012 0 Di luna_rossaRoma, incubo San Camillo:pazienti soccorsi a terra – Italia – l’Unità.

Succede che qui si arriva e non si sa quando si esce, anche 21 ore di attesa, e se ti capita di avere una colica di reni devi fare pipì in una bottiglietta di plastica tagliata a metà, con un bisturi. «Così vediamo se c’è il calcolo», dice il medico di guardia. Se gli chiedi: «Ma dottore è igienico?», lui scuote la testa. Si scusa: «Lo so, è un casino. Scusate, non abbiamo neanche più i bicchierini. Non ci sono più fondi».
Benvenuti al San Camillo, dunque, fiore all’occhiello e centro di eccellenza della moderna medicina dove chi lavora combatte ogni giorno una battaglia senza armi per salvare la vita alla gente. San Camillo, la fotografia impietosa del welfare nel nostro Paese. Per questo gli operatori sanitari sono in stato di agitazione. Motivo: taglio di posti letto per gli acuti e carenze di organico devastanti. Un Pronto soccorso, o meglio tre, al collasso. Una struttura depauperata, ridotta a un colabrodo, senza più mezzi e che mette a rischio l’assistenza e il diritto alla salute. «Siamo tornati alla situazione che si viveva trent’anni fa con i letti in corridoio, una situazione vergognosa. La Regione Lazio ha fatto un Piano di riordino con la chiusura di 24 ospedali ma la gente da quache parte deve andare». Appunto. E arrivano al San Camillo dove sono stati chiamati a supporto ben cinque operatori, quando ne servirebbero almeno il triplo.
La direzione del nosocomio minimizza. E promette: presto arriveranno altri posti letto, presto riorganizzeremo. E intanto al San Camillo arriva un’altra ambulanza. Ricomincia la trafila. Un’altra notte lunghissima. Per chi vorrebbe curare, per chi chiede aiuto.