Scienziati russi sotto l’Antartide:raggiunto il lago di Vostok – Scienza – l’Unità

9 Febbraio 2012 0 Di luna_rossa

Scienziati russi sotto l’Antartide:raggiunto il lago di Vostok – Scienza – l’Unità.

Vostok, lago
Di Cristiana Pulcinelli

8 febbraio 2012

Gli scienziati russi hanno trivellato per vent’anni, ma alla fine sono riusciti ad arrivare all’acqua: il lago Vostok è lì, 3.769 metri sotto lo strato di ghiacci dell’Antartico. Si tratta di un lago immenso: 250 chilometri di lunghezza per 50 di larghezza, poco meno del lago Ontario (che tra Stati Uniti e Canada ha una superficie di circa 19.000 metri quadrati), e se ne sta lì, celato dai ghiacci, da 15, forse 20 milioni di anni.

La notizia è stata resa ufficiale oggi perché in Russia l’8 febbraio si festeggia il giorno della scienza, ma sembra che gli scienziati russi abbiano raggiunto l’acqua già domenica scorsa.

Il lago Vostok si trova sotto un’area nota come il luogo più freddo sulla Terra. Nel 1983, la stazione di ricerca Vostok che si trova proprio sopra il lago, ha registrato una temperatura di 89 gradi sotto lo zero, la più bassa mai documentata. Ma è scaldato dall’energia geotermica sottostante.

Molti scienziati in tutto il mondo aspettavano il suo ritrovamento. Il lago infatti potrebbe contenere molte cose interessanti, a cominciare da forme di vita preistoriche che si sarebbero conservate lì sotto e che fino ad oggi nessuno avrebbe mai visto. E potrebbe anche fornire materiale prezioso per aiutarci a cercare la vita sulle lune ghiacciate di Giove e Saturno o sotto le calotte di ghiaccio di Marte dove le condizioni sono simili a quelle di questo strano lago.

“E’ come esplorare un altro pianeta” ha commentato il glaciologo Robin Bell della Columbia University. Purtroppo, campioni di acqua non potranno essere prelevati dal lago prima della prossima estate antartica, ovvero a dicembre 2012, poiché prima di quella data le acque potrebbero ancora contenere tracce dei lubrificanti usati per la trivellazione.

La macchina usata per le trivellazioni funziona infatti con kerosene e Freon e alcuni ambientalisti hanno sollevato il dubbio che il lago possa essere contaminato in modo irreparabile da queste sostanze, ma gli scienziati russi hanno sempre risposto che questo non si sarebbe verificato: appena la trivella toccherà l’acqua – dicevano – a oltre 3 chilometri e mezzo di profondità, la pressione spingerà l’acqua verso l’alto, dove congelerà sigillando immediatamente le sostanze tossiche.

E sembra che effettivamente sia avvenuto così, almeno stando ai primi resoconti dei ricercatori.