Governo battuto sugli esodati, pagheranno i redditi più alti – Il Messaggero
25 Ottobre 2012Governo battuto sugli esodati, pagheranno i redditi più alti
di Giusy Franzese
ROMA – Saranno i più ricchi,i contribuenti che guadagnano oltre 150.000 euro l’anno, a finanziare la pensione a quella parte di esodati che non rientranei 120.000 già previsti dal governo con due successivi provvedimenti. Lo faranno pagando un contributo del 3% sulla quota di reddito eccedente i 150.000 euro. Con un vero e proprio blitz, ieri la commissione Lavoro ha approvato all’unanimità la norma, sottoforma di emendamento alla legge di stabilità, nonostante il parere contrario del governo.
Un blitz che non è detto passi anche nello step successivo, quello della commissione Bilancio. A spanne la copertura prevista non sarebbe infatti sufficiente. Anche perché ancora una volta nessuno sa con precisione quanti siano realmente i lavoratori che nel prossimo biennio rimarranno senza stipendio e senza pensione, per effetto delle nuove regole della riforma Fornero sul sistema previdenziale. L’Inps per ora ne ha individuati altri 9.000, ma ha anche avvisato: la conta non è finita.
A maggior ragione considerando i perimetri più larghi previsti dallo stesso emendamento approvato (che ricalca la proposta Damiano limitandola però al prossimo biennio ed eliminando il contestato comma che estendeva anche agli uomini la possibilità di andare in pensione con 58 anni dì’età e 35 di contributi qualora avessero accettato il calcolo dell’assegno con il sistema contributivo). Rientrerebbero infatti nella categoria esodati anche coloro che hanno sottoscritto accordi collettivi presso gli uffici provinciali del lavoro (non solo, quindi, presso il ministero); i prosecutori volontari che maturano i requisiti nei prossimi due anni, anche se dopo l’autorizzazione hanno svolto altri lavoretti; i sottoscrittori di accordi individuali; i lavoratori attualmente in mobilità lunga; alcune categorie specifiche come i macchinisti e i marittimi sopracoperta. L’emendamento fissa come deadline per il diritto alla deroga il momento della maturazione del requisito ante-Fornero (entro il 31 dicembre 2011) e non la data della decorrenza della finestra.
Consapevoli della difficoltà a individuare tutti i casi, i deputati della commissione hanno previsto, per quanto riguarda la copertura finanziaria, una clausola di salvaguardia: se il contributo di solidarietà del 3% sui redditi alti non sarà sufficiente, allora si aumenteranno le accise sulle sigarette. Inoltre l’emendamento punta a rafforzare il Fondo ad hoc previsto dall’Esecutivo nel quale, oltre ai 100 milioni iniziali, confluirebbero anche i 9 miliardi messi in campo finora per offrire garanzie agli esodati (così da poter utilizzare anche gli eventuali risparmi). «E’ una soluzione più che praticabile» insiste Silvano Moffa, primo firmatario dell’emendamento approvato.
Proprio il nodo delle risorse ha finora bloccato le varie proposte bipartisan per risolvere una volta per tutte le questione esodati. Già una volta la Ragioneria dello Stato ha bocciato le coperture individuate in maggiori incassi dai giochi on line e dalle lotterie. Secondo Giuliano Cazzola anche ora la copertura non reggerà: per questo motivo, l’esponente del Pdl, ha deciso di non partecipare al voto e presentare un nuovo emendamento in cui «non si creano diritti soggettivi». Spiega Cazzola: «Il mio emendamento gioca sui risparmi del fondo, che certamente ci saranno, vincolandoli alla salvaguardia degli esodati. Sarà poi un decreto del presidente del Consiglio a destinare questi risparmi, man mano che si presentano, a una serie di categorie».
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