http://www.ilcorsaro.info-“Io voglio restare”: lanciato l’appello di una generazione che non si arrende

30 Ottobre 2012 0 Di ken sharo
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Voglio restareSono passati solo pochi giorni dalle ennesime dichiarazioni del ministro Fornero, con i suoi inviti alla rassegnazione, ed una generazione sempre più schiacciata dalla crisi di un modello economico che porta solo esclusione sociale e precarietà torna a parlare pubblicamente di se stessa con l’obiettivo di riprendere davvero parola nel discorso pubblico.

 

“Serve un’inversione di rotta radicale e di lungo periodo: e chi deve prendere in carico una simile sfida, se non noi stessi?” Questo il senso dell’appello “Io voglio restare“, lanciato in questi giorni e che prelude ad una campagna e ad un primo incontro nazionale, che si svolgerà sabato 10 novembre a Firenze nell’ambito di Firenze 10+10, forum internazionale che si svolge a 10 anni dallo straordinario social forum europeo di Firenze. 

 

I circa 150 promotori dell’appello vanno dal sindacalista dei metalmeccanici o dei braccianti ad attivisti del mondo dell’antimafia, giornalisti precari, blogger, dottorandi e ricercatori precari, studenti. Vivono in tutta Italia e anche all’estero, sono attivi negli ambiti più disparati, ma hanno in comune una condizione: precarietà e assenza di futuro.

 

L’appello è quello di una generazione stanca delle rappresentazioni caricaturali con cui viene sempre più spesso raffigurata – dall’indecente binomio “bastone/carota” del ministro Profumo all’amena terminologia anglofona del ministro Fornero. I firmatari dell’appello sono stanchi di essere trattate come eterni “ragazzi”, “giovani” che sono alternativamente “vittime”, “bamboccioni”, “sfigati”, ed affermano con forza di non voler più essere soggetti di vittimismo né oggetti di propaganda.

 

“Non è più tempo di delegare il futuro delle nostre vite e del nostro Paese. Vogliamo essere donne e uomini in grado di immaginare e scrivere una nuova agenda politica, riprenderci ciò che ci spetta. E’ proprio per questo che, piuttosto che rassegnarci alla marea populista, o ripiegarci su noi stessi, scegliamo di non arrenderci e di iniziare a “fare sul serio””, spiegano gli autori dell’appello.

 

Conoscenza e saperi; welfare e reddito; lavoro e precarietà; innovazione e nuova occupazione sono i quattro temi attorno ai quali ruota la campagna “Io voglio restare”. A partire dall’incontro di Firenze, si lavorerà per trasformare le idee delineate nel sito www.vogliorestare.it in proposte concrete, credibili e sostenibili, per cui battersi in ogni ambito – lavorativo, di piazza, politico – e che permettano a questa generazione di restare in Italia e non arrendersi alla fuga. Tra i firmatari ci sono anche tanti che dall’Italia sono già andati via, e che dicono “io voglio tornare”, o meglio “io vorrei tornare, ma prima è necessario che molte cose cambino in Italia”. C’è molto da fare per cambiare un Paese con il 35% di disoccupazione giovanile e privo di mobilità sociale, e questa iniziativa si propone di essere un primo utile passo in questa direzione.

Concludono i firmatari dell’appello: “Ci hanno detto per anni che siamo il futuro: oggi rispondiamo che a noi interessa il presente, per questo abbiamo intenzione di ricostruire un paese ormai ridotto in macerie, rendendoci protagonisti di un cambiamento possibile e necessario. La campagna sarà per noi un primo passo verso questo cambiamento”.

“Io voglio restare”: lanciato l’appello di una generazione che non si arrende.