Dal Pdl ultima legge ad personam per bloccare la sentenza Mondadori – Repubblica.it

22 Novembre 2012 0 Di macwalt

Con un emendamento al decreto Sviluppo i senatori del Popolo delle libertà provano ad inserire nell’ordinamento il quarto grado di giudizio con effetto retroattivo. Il governo si schiera contro, il Pd insorge…..di Alberto D’Argenio

Dal Pdl ultima legge ad personam per bloccare sentenza Mondadori

ROMA – Il Pdl cerca di forzare i codici di procedura, di stravolgere il principio secondo il quale dopo il pronunciamento della Corte di Cassazione una sentenza civile o penale passa in giudicato. Lo fa con un emendamento al decreto Sviluppo presentato ieri a Palazzo Madama da drappello di senatori berlusconiani. La norma – retroattiva – vuole introdurre “un quarto grado di giudizio”. Il Partito democratico insorge. Il governo si schiera contro. Ma il sospetto che emerge, non solo tra i partiti ma anche in ambienti governativi, è che l’emendamento rappresenti solo l’ultima legge “ad personam” per tutelare gli interessi di Silvio Berlusconi. Ancora una volta un tentativo di cambiare il diritto per salvare il Cavaliere da processi e condanne. Passate e future. A partire dalla sospensione del pagamento di 560 milioni alla Cir di Carlo De Benedetti per il Lodo Mondadori (attesa a breve la pronuncia della Cassazione). “A tutti è venuto il sospetto che l’ex premier l’abbia fatto proprio per questo”, è la denuncia che dei democratici in Senato.

Il testo presentato ieri dai senatori pdl Giuseppe Valentino, Mariano Delogu, Franco Mugnai, Alberto Balboni e Carlo Sarro è nascosto tra i 1600 emendamenti che assediano il decreto Sviluppo del ministro Corrado Passera. E prende due piccioni con un fava. Riporta in auge il principio della responsabilità civile dei giudici e scardina i codici di procedura penale e civile. Prevede che “se una sentenza della Cassazione è affetta da manifesta

violazione del diritto comunitario, la parte interessata può chiedere la correzione o la revocazione con ricorso presentato alle Sezioni Unite” della stessa Cassazione. Non solo per le sentenze future, bensì anche per quelle “depositate nei due anni precedenti l’entrata in vigore”. Il condannato dovrà solo fare attenzione a chiedere il “quarto grado di giudizio” entro 180 giorni dall’effettiva operatività della nuova norma. Con la possibilità, oltretutto, di ottenere la sospensione delle sentenze. Così la Cassazione oltre che per errori materiali o di fatto potrà essere scavalcata con il facile appiglio della violazione del diritto comunitario.

Sospetti di legge ad personam. Per la democratica Donatella Ferranti “l’emendamento bloccherebbe il sistema giustizia, chi invoca il processo breve legalizza pratiche dilatorie che premiano chi dispone di mezzi economici sostanziosi”. Secondo il capogruppo pd al Senato Anna Finocchiaro “con un emendamento su una materia estranea al decreto Sviluppo, si cerca di smantellare il sistema giudiziario italiano”. Ma i sospetti non si fermano ai processi dell’ex premier. Come spiega il capogruppo del Pd in commissione Giustizia al Senato, Silvia Della Monica: “L’emendamento potrebbe far saltare la legge sull’incandidabilità” dei condannati in via definitiva che il governo Monti sta perfezionando.

Il ministro della Giustizia Paola Severino, intercettata dai cronisti quando la notizia dell’emendamento si era da poco diffusa, non si è espressa nel merito dicendo di “non avere ancora avuto il tempo di leggere” il testo. Ma il sottosegretario Salvatore Mazzamuto ha poi dato “parere negativo”. Il che ha spinto il Pdl a promettere una nuova formulazione dell’emendamento che comunque rimane depositato e che sarà discusso al Senato. Con Carlo Sarro, tra i firmatari, che invita tutti a non fare “dietrologie”: “È per evitare che i cittadini spendano un sacco di soldi per chiedere giustizia in Europa. Per ora il nostro emendamento è stato accantonato, ma speriamo che venga approvato al più presto”.

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