Elezioni regionali, Lombardia, Lazio e Molise al voto il 10 e 11 febbraio. Polverini: una scelta giusta – Il Sole 24 ORE

14 Novembre 2012 0 Di macwalt

Elezioni regionali, Lombardia, Lazio e Molise al voto il 10 e 11 febbraio. Polverini: una scelta giusta

«Il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, ha invitato i prefetti di Milano e Campobasso a convocare i comizi per le elezioni regionali in Lombardia e Molise che si dovranno tenere nelle giornate del 10 e 11 febbraio 2013. Il ministro dell’Interno – così una nota del Viminale – ha informato della decisione il Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini».

Dopo settimane di incertezze, polemiche, sentenze del Tar e ricorsi, schiarita sulla data delle consultazioni regionali in Lazio, Lombardia e Molise. Una tornata elettorale unica, dunque, per le tre regioni, prima delle politiche di primavera. La strada per arrivare all’intesa è stata lunga e tortuosa. Soprattutto per la resistenza del presidente del Lazio ad indicare la data delle elezioni, dopo lo scioglimento del Consiglio regionale lo scorso 28 settembre.

Lo statuto laziale, infatti, assegna al governatore uscente il potere di stabilire quando torna a votare. Mentre per Lombardia e Molise – arrivate alla fine anticipata della legislatura la prima per motivi politici, la seconda per una sentenza del Consiglio di Stato – le normative affidano al ministro dell’Interno, attraverso i prefetti, il compito di decidere quando chiamare i cittadini alle urne.

Il braccio di ferro con Polverini è culminato ieri con la sentenza del Tar del Lazio che ha intimato al governatore di indire le elezioni entro cinque giorni, altrimenti sarebbe toccato al Viminale stabilire la data. Contro la pronuncia la Regione ha però annunciato il ricorso al Tar, complicando ulteriormente le cose.

Ma oggi c’è stato un nuovo contatto tra il presidente ed il ministro e, finalmente, è stato trovato l’accordo su una data, il 10 e l’11 febbraio, che non è entro l’anno come chiedevano in molti (opposizione in testa), ma non è nemmeno in primavera come invece pretendevano altri. Una volta acquisita l’intesa con Polverini, Cancellieri ha potuto così accorpare anche le altre due regioni, invitando i prefetti di Milano e Campobasso a convocare i comizi elettorali.

Sul rompicapo elezioni regionali c’è stato anche un confronto nel Consiglio dei ministri di venerdì scorso. Tra le ipotesi prese in esame anche quella dell’election day con le politiche. A favore dell’idea, la razionalizzazione dei costi; contro, la necessità di ridare quanto prima la parola agli elettori. Si è arrivati così ad un compromesso tra le diverse posizioni in campo.

E alla fine, Polverini si dice soddisfatta e parla di «scelta giusta. La data del voto – spiega – è stata concordata con il ministro Cancellieri in modo da farla coincidere con le altre Regioni chiamate al rinnovo del Consiglio. E confermo la volontà di indire le elezioni per cinquanta consiglieri invece che settanta. Il buon senso – aggiunge – ci impediva di chiamare i cittadini alle urne nel periodo delle festività natalizie anche per consentire lo svolgimento regolare delle operazioni che precedono il voto e, soprattutto, la massima partecipazione alla campagna elettorale così come vuole la democrazia e la legge». Per il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, «ora bando ai tatticismi, occorre costruire una coalizione con Albertini per vincere».

Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, definisce quella di oggi «una decisione sensata. D’altronde non credo si potessero lasciare Regioni così importanti senza Governo».

«Bene, siamo pronti». Così Roberto Maroni ha risposto a chi gli chiedeva un commento sulla decisione del governo di convocare le regionali in Lombardia il 10 e 11 febbraio. Parlando con i giornalisti, al suo arrivo per una cena con tifosi milanisti, il segretario federale della Lega Nord ha spiegato che il movimento è già «al lavoro» per costruire una «ampia coalizione» che sostenga la sua candidatura a Palazzo Lombardia. Da risolvere, prima, la spinosa questione della candidatura di Gabriele Albertini, sostenuto da Formigoni.

Proprio Formigoni, oggi, ha invitato le forze del centrodestra a convergere sul nome di Albertini per «non disperdere il vantaggio competitivo che ci può garantire, perché ha una quantità di consenso in più che ci può far vincere. Si tratta – ha spiegato il presidente in conferenza stampa a Palazzo Lombardia – di comporre i vari elementi presenti sulla tavolozza, che oggi sono separati tra di loro. Da questo punto di vista non pongo veti a nulla: ragioniamo insieme, riflettiamo insieme». A chi gli ha chiesto come si concilia l’apertura a nuova alleanza con la Lega se il Carroccio ha già espresso Maroni come candidato, Formigoni ha replicato: «Marmorizzando la situazione presente, non l’e minga pusìbil. Ma guardate che neanche a sinistra l’è minga pussibil».

Critica, sulla data del voto per le tre regioni, invece, Daniele Santanchè (Pdl). «Alla faccia – lamenta – della sobrietà e del rispetto che questo Governo ha nei confronti dei soldi degli italiani a cui ogni giorno chiede lacrime e sangue. L’esecutivo butta 100 milioni di euro per accontentare una parte politica senza mettere al centro i bisogni e gli interessi dei cittadini. Con quei 100 milioni di euro – aggiunge – avremmo contributo a risolvere le necessità degli alluvionati in Maremma che in questi minuti non trovano copertura nella legge di stabilità».

Elezioni regionali, Lombardia, Lazio e Molise al voto il 10 e 11 febbraio. Polverini: una scelta giusta – Il Sole 24 ORE.