Eurogruppo, Germania e Fmi resistono salta l’intesa sugli aiuti alla Grecia «Stabilità dell’eurozona a rischio» – Il Messaggero
21 Novembre 2012Sospesa a notte fonda la trattativa per sbloccare i 44 miliardi destinati ad Atene. Juncker: ci riproviamo lunedì. Parigi: zona euro a un passo dall’accordo
BRUXELLES – Niente accordo sulla Grecia, che, per avere il via libera agli aiuti (44 miliardi di euro sono le tranche in sospeso), dovrà aspettare ancora almeno fino a lunedì prossimo, giorno in cui l’Eurogruppo ha fissato una nuova riunione straordinaria per cercare di sbloccare la trattativa, saltata a notte fonda per le resistenze della Germania.
Juncker: ci riproviamo lunedì. «Non è stato possibile trovare un accordo oggi, ci riproviamo lunedi» ha detto il presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude Juncker, al termine della riunione durata quasi dodici ore e finita alle 5 del mattino, senza conferenza stampa, lasciando intendere che tutte le parti sono ancora troppo distanti da un’intesa per potersi presentare insieme alla stampa.
Francia: vicinissimi ad un accordo. «La zona euro è a un soffio dall’accordo per gli aiuti alla Grecia – ha assicurato il ministro francese dell’economia, Pierre Moscovici, dopo il nulla di fatto di stanotte – La zona euro sarebbe minacciata se non trovasse l’accordo, ma ancora una volta abbiamo constatato che la Grecia ha compiuto sforzi considerevoli».
Divisione tra Eurogruppo e Fmi. Resta il fatto che Eurogruppo e Fondo monetario Internazionale sono divisi per quanto riguarda la sostenibilità del debito greco. L’Eurozona sarebbe disposta a spostare in avanti di due anni i paletti di rientro dal debito, ora fissati al 120% da raggiungere nel 2020, mentre il Fmi non intende cedere. «Le nostre posizioni si sono avvicinate, ma continuiamo lunedì» ha detto il direttore generale del Fmi Christine Lagarde al termine della riunione, convinta che la sostenibilità dei conti sia «la prima cosa».
Nella maratona negoziale i ministri hanno comunque fatto dei progressi: «L’Eurogruppo ha identificato un pacchetto di misure credibili per contribuire in modo sostanziale alla sostenibilità del debito greco», ha fatto sapere Juncker in un comunicato. Ma le trattative si sono interrotte «per consentire di approfondire alcuni elementi a livello tecnico». Ovvero: i Paesi, e in particolare la Germania, hanno bisogno di quantificare esattamente le misure per aiutare Atene a ridurre il debito, perché in quelle cifre sta il loro nuovo sforzo che dovrà essere approvato anche dai parlamenti nazionali. Aiutare Atene a ridurre il debito, oggi al 170% del pil e in rapida ascesa, significa per i Paesi creditori subire perdite sui titoli, dimostrando ulteriore “generosità” nei confronti di un Paese che sostengono finanziariamente dal 2010. Inoltre, non c’è accordo nemmeno sull’altro punto in discussione: i ministri non sanno come colmare il ‘gap’ di 15 miliardi che si è creato a causa della loro precedente decisione di concedere due anni in più sul rientro dal deficit. E nuovi aiuti sono fuori discussione.
Samaras: senza accordo per la Grecia stabilità euro a rischio. «Senza un accordo per la Grecia è a rischio la stabilità della zona euro – ha detto il premier greco Antonis Samaras – I nostri partner e l’Fmi hanno il dovere di fare ciò su cui si sono impegnati».