Gaza-Israele, verso l’offensiva di terra | euronews, mondo

17 Novembre 2012 0 Di ken sharo

La sirena risuona a Tel Aviv, per il secondo giorno consecutivo un razzo palestinese colpisce nei pressi della città. E un razzo è atterrato anche nei pressi di Gerusalemme. Di fronte al crescendo degli attacchi dalla striscia di Gaza, Israele si prepara a un’offensiva di terra. Ehud Barak, il Ministro della Difesa, ha chiesto all’esecutivo di mobilitare fino a 75.000 riservisti.

A Gaza sono i caccia e gli elicotteri israeliani a colpire, in un crescendo che spinge i miliziani ad ulteriori repliche.

“Il governo egiziano farà ogni possibile sforzo, ogni sacrificio, per bloccare questa aggressione, ottenere una tregua ed assicurarsi che regga, per arrivare ad una pace equa e creare uno Stato palestinese con capitale Gerusalemme”, ha assicurato il premier egiziano Hisham Kandil in visita a Gaza.

Difficile credere ad aperture diplomatiche in questo periodo: anche la chiusura di alcune strade intorno alla Striscia di Gaza lascia presagire un attacco terrestre.

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, si dice convinto del sostegno internazionale all’autodifesa di Israele:

“Sono lieto di constatare che la gran parte dei governi nel mondo non cade nell’errore di mettere sullo stesso piano gli aggressori terroristi e le loro vittime civili. Naturalmente Israele continuerà ad esercitare una certa prudenza ed autocontrollo, nel difendere i suoi cittadini contro il terrorismo”.

Tre i morti israeliani nelle ultime quarantotto ore per i razzi lanciati da Gaza, una ventina le vittime palestinesi dei raid aerei israeliani. Manifestazioni di protesta, e qualche scontro con l’esercito, si sono verificate in Cisgiordania, ma anche a Gerusalemme, nei pressi della Porta di Damasco che separa la città vecchia dai quartieri palestinesi.

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