Globalist.it | In carcere: il prefetto che sfruttava le donne
15 Novembre 2012Globalist.it | In carcere: il prefetto che sfruttava le donne.
Una brillante carriera da questore, a prefetto, a Commissario antiusura. Ma aveva il “vizietto” delle donne. Anche minorenni. [Cinzia Gubbini]
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Redazione
mercoledì 14 novembre 2012 20:56
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di Cinzia Gubbini. Aveva pattegiato una pena di 3 anni e 4 mesi per sfruttamento della prostituzione minorile. E stanotte, alle 4, è stato tradotto in carcere, dove scontare un residuo di pena di 2 anni, 8 mesi e 18 giorni. Ha 73 anni Carlo Ferrigno, non una faccia pubblica, ma un uomo che ha comandato in questo paese, uno con molte stellette: è stato questore, poi prefetto in città chiave: Torino, Napoli. Una carriera solida, che lo ha portato a lavorare anche nei nostri servizi segreti, e poi ad essere nominato in un ruolo delicato, come quello di Commissario antiusura. Una piaga italiana. Le aziende messe in ginocchio dal racket. Se ne parla moltissimo. Non si è parlato però molto del prefetto Ferrigno, che è finito davanti al giudice perché un pm – Stefano Ciavardi, della Procura di Milano, che ha coordinato l’indagine – ha dato credito alla denuncia di una donna. Una negoziante di Brescia che aveva confidato a Frediano Manzi, a capo di una Associazione antiusura, che il Commissario le aveva chiesto favori sessuali per poter accedere al fondo antiracket. Quella di Milano è stato l’avviso che ha fatto più scalpore, anche perché Ferrigno era già finito nel “fascicolo Ruby”, perché ovviamente il prefetto era stato anche ospite delle cene di Arcore. Ma già nel 2010 Ferrigno era finito sotto indagine a Fermo: lì a denunciarlo era stato un imprenditore – che poi ha anche lui patteggiato la pena – che aveva denunciato di aver dovuto organizzare cene con diverse ragazze disposte a prostituirsi (per il prezzo di 5 mila euro l’una) sperando che questo “regalo” convincesse Ferrigno a dargli una mano per accedere ai fondi antiusura. Una di queste ragazze aveva 17 anni, e secondo quanto raccontato era stata aiutata dalla cocaina servita in gran quantità alla cena per poi prestare i suoi favori sessuali al settantenne. Una storia brutta, sporca davvero. Ferrigno davanti al gip ha ammesso di aver avuto rapporti sessuali con quattro ragazze e di aver saputo che una era minorenne. Ma ha negato di aver mai pagato. E’ stato condannato per prostituzione minorile, millantato credito, rilevazioni di segreto d’ufficio e accesso abusivo a sistemi informatici. Quest’ultima accusa è legata alla storia di un’altra fiamma del prefetto Ferrigno, la danzatrice Maria Makdoum, ospite frequente nelle cene di Arcore. Era stato proprio Ferrigno ad introdurla nel giro di Lelel Mora, cosa confermata anche in un’intervista mandata in onda a Anno Zero, in cui Mora diceva che Ferrigno “era un uomo di Fini, mi è stato mandato da Fini”. Secondo le accuse, poi confermate dal giudice, Ferrigno abusava del suo potere anche per controllare il telefono della ballerina, accedendo ai sistemi informatici della polizia.