La Gazzetta del Mezzogiorno.it | Università del Salento Il rettore annulla concorso sospetto
18 Novembre 2012Ma Laforgia già sapeva – di TONIO TONDO
LECCE – Annullato un concorso per due posti di funzionario per «gravi vizi formali» da parte del direttore Claudia De Giorgi. Lo rivela il rettore Laforgia. Il bando era stato pubblicato a firma dell’ex direttore Miccolis il cinque luglio. «Non so perché lo abbiano fatto» dice lo stesso Niccolis. Il provvedimento, insieme a un altro bando, era stato contestato dai sindacati e oggetto di una denuncia alla magistratura. Miccolis aveva firmato senza tener conto dei rilievi e delle anomalie rilevate dal responsabile del procedimento De Pascalis. Anche il rettore era a conoscenza delle contestazioni (nella foto, il rettore Domenico Laforgia e l’ex direttore generale Emilio Miccolis)
LECCE – La sorpresa arriva alle 15.11, a uffici chiusi e a fine settimana inoltrato. Riguarda una materia, quella dei concorsi, contrastata e sotto i riflettori della procura della Repubblica, ed è il rettore Domenico Laforgia ad annunciarla con una mail a professori e dipendenti.
La riportiamo integralmente perché è significativa del clima interno all’ateneo e delle revisioni in atto sui provvedimenti amministrativi degli ultimi mesi: «Si informa la nostra comunità accademica – scrive il rettore – che il bando per n. 2 posti di EP per l’area amministrativa gestionale è stato annullato dal direttore generale, avvocato Claudia De Giorgi, per alcuni gravi vizi formali riscontrati in tale bando che ne avrebbero pregiudicato sicuramente la corretta conclusione. Le attese di tutti coloro che hanno partecipato sono rinviate alla promulgazione di un nuovo bando». EP significa «elevata professionalità», il bando revocato è del sei luglio 2012 e riguarda l’area amministrativo-gestionale.
Uno dei due posti, in base al bando, era riservato al personale tecnico-amministrativo di ruolo dell’ateneo. Quest’ultimo particolare è importante perché i sindacati lo contesteranno perché a loro dire era stato confuso con un’altra riserva, quella dei militari in ferma breve, e scambiato con un secondo bando riguardante due posti di informativi. Un bando, quest’ultimo, identico nella struttura al primo e non revocato.
Quali sono i «gravi vizi formali»? Laforgia non lo dice e De Giorgi, al telefono, è laconica e burocratica: «Sono rapportati e insiti nel provvedimento».
La decisione dell’attuale direttore reggente – questa la notizia – rappresenta una sconfessione plateale di una delle scelte dell’ex direttore generale, Emilio Miccolis, sospeso dal rettore il 20 ottobre e poi costretto alle dimissioni. E’ firmato da lui il bando pubblicato il sei luglio scorso, poi contestato duramente dai quattro sindacati presenti nell’ateneo (Cgil, Cisl, Uil e Snals) e oggetto di un esposto alla procura. In realtà, gli esposti sono due, riguardano, oltre al bando sui due EP dell’area amministrativa, anche quello per due EP informatici, e sono stati presentati il 20 luglio nel tentativo di indurre l’amministrazione a riaprire un confronto sindacale. Ma erano i tempi delle sicurezze e della chiusura.
Perché il rettore è stato così tempestivo a dare la notizia del decreto di revoca? Dice un professore: «Lo scontro aperto è adesso con l’ex direttore che ha ritirato le dimissioni. Questa decisione significa una presa di distanza dalla gestione Miccolis e un segnale a non insistere».
Il consiglio di amministrazione che dovrà esaminare il caso è programmato per martedì prossimo. Laforgia ha già annunciato che si va allo scontro.
La denuncia dei sindacati riguarda diversi punti: la mancata ricognizione annuale della pianta organica, la verifica dei fabbisogni, la mancata specificazione delle strutture carenti di personale, l’assenza totale di trasparenza degli atti propedeutici, la violazione delle norme sulla mobilità, l’uso discrezionale delle graduatorie: molti di questi punti riguardano le condizioni preliminari per un corretto ricorso alla selezione pubblica.
I sindacati hanno sempre denunciato il silenzio sia del direttore generale Miccolis che del rettore Laforgia. Sui due concorsi si era creato un clima di veleni e sospetti. Allegate all’esposto le lettere anonime con i nomi dei vincitori, uno dei quali in stretto rapporto di parentela con un professore di ingegneria.
L’elaborazione dei bandi era stata molto faticosa. Miccolis li aveva firmati e trasmessi per la pubblicazione. Non è chiaro il ruolo dell’ufficio affari legali, retto da De Giorgi, né si intuisce il livello di un eventuale coinvolgimento del rettore. La novità è la fretta di Laforgia a rompere i ponti con il passato.
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