La laicità nei programmi dei candidati alle primarie del centrosinistra – UAAR Ultimissime

12 Novembre 2012 0 Di ammiano marcellino

La laicità nei programmi dei candidati alle primarie del centrosinistra – UAAR Ultimissime.

(Foto da WEB)Le ele­zioni legi­sla­tive sono immi­nenti, e anche in tale occa­sione l’Uaar le seguirà al fine di for­nire agli elet­tori il mag­gior numero di infor­ma­zioni sulle posi­zioni laiche (e non) di liste e can­di­dati. Il 25 novem­bre avranno luogo le pri­ma­rie del cen­tro­si­ni­stra: questa sera andrà in onda su Sky Tg24 il con­fronto tele­vi­sivo tra i cinque can­di­dati, Pier Lugi Ber­sani, Laura Pup­pato, Matteo Renzi, Bruno Tabacci, Nichi Ven­dola. Ecco i punti che toc­cano temi di par­ti­co­lare inte­resse per chi ci segue.

Pier Luigi Bersani
•È neces­sa­rio un piano straor­di­na­rio contro la disper­sione sco­la­stica, misure per il diritto allo studio e inve­sti­menti sulla ricerca avan­zata nei set­tori trai­nanti e a più alto con­te­nuto d’in­no­va­zione.
•Cre­diamo nel valore uni­ver­sa­li­stico della for­ma­zione, della pro­mo­zione della ricerca scien­ti­fica e della ricerca di base in ambito uma­ni­stico.
•Ci impe­gne­remo per con­tra­stare la vio­lenza sulle donne e pro­muo­vere con urgenza una legge contro l’o­mo­fo­bia.
• Una coppia omo­ses­suale ha diritto a vivere la pro­pria unione otte­nen­done il rico­no­sci­mento giu­ri­dico.
•Il legi­sla­tore deve sempre tener pre­sente il prin­ci­pio di lai­cità del diritto.
• Ripa­re­remo i guasti cau­sati dal peri­co­loso “bipo­la­ri­smo etico” per­se­guito in questi anni dalla destra, assu­mendo come rife­ri­mento i prin­cipi scol­piti nella prima parte della nostra Costi­tu­zione.

Pro­gramma di Pier­luigi Ber­sani

Laura Puppato
•Occor­rono misure di soste­gno a mater­nità e pater­nità.
• I diritti della donna in mate­ria di con­ce­pi­mento sono invio­la­bili. La legge 40 sulla fecon­da­zione assi­stita li infrange aper­ta­mente e va modi­fi­cata.
• Vanno respinti i ten­ta­tivi di ridu­zione delle garan­zie pre­vi­ste della legge 194 rela­ti­va­mente alla tutela della madre e del nasci­turo come anche per l’in­ter­ru­zione volon­ta­ria di gra­vi­danza. È neces­sa­rio affron­tare il pro­blema dei mec­ca­ni­smi (quali la carenza di ser­vizi di pre­ven­zione e il dila­gare del­l’o­bie­zione di coscienza) che ren­dono sempre più dif­fi­cile acce­dere ai diritti san­citi da questa legge, e pro­di­garsi per garan­tirne la cor­retta, com­pleta e capil­lare attua­zione.
•È neces­sa­rio recu­pe­rare la solu­zione pro­po­sta dal “forum delle fami­glie” in Italia, con­si­de­rando il costo eco­no­mico di ogni nuovo nato in ogni fami­glia e mol­ti­pli­can­dolo per il numero dei fami­liari a carico: la cifra così deter­mi­nata andrà ad essere esente da impo­ste fino al rag­giun­gi­mento del red­dito lordo del sog­getto tito­lare di red­dito.
•È neces­sa­rio attuare stra­te­gie — non solo eco­no­mi­che — volte a trat­te­nere i nostri stu­denti e ricer­ca­tori migliori fre­nando la “fuga dei cer­velli”. Uni­ver­sità e isti­tuti di ricerca vanno dotati di fondi ade­guati per soste­nere le atti­vità inno­va­tive secondo para­me­tri euro­pei, met­tendo in atto la valo­riz­za­zione di tutti gli attori e un suf­fi­ciente coin­vol­gi­mento del sistema delle imprese.
• Esi­stono diversi tipi di con­vi­venza ed è dove­roso met­tere chiun­que, indi­pen­den­te­mente dal pro­prio orien­ta­mento ses­suale, nella pos­si­bi­lità di costruirsi una fami­glia senza discri­mi­na­zioni. Unioni di fatto e matri­moni fra per­sone dello stesso sesso, come già messo in atto nelle moderne demo­cra­zie, vanno soste­nuti anche in Italia (con tutto ciò che ne deriva in ter­mini di rico­no­sci­mento sociale, sus­si­dia­rietà, ere­dità etc) quali neces­sità sociali rico­no­sciute dalla Costi­tu­zione.
• Qual­siasi legge sul “fine vita” va con­si­de­rata un’il­le­cita intro­mis­sione nella sfera pri­vata del­l’in­di­vi­duo, una vio­la­zione dei suoi diritti più invio­la­bili. Il testa­mento bio­lo­gico deve essere lo stru­mento col quale una per­sona può sta­bi­lire, in piena libertà e coscienza, il tipo di cure che è dispo­sto ad accet­tare nel momento in cui non sarà più in grado di mani­fe­stare libe­ra­mente la pro­pria volontà.

Pro­gramma di Laura Pup­pato

Matteo Renzi
•Abbiamo fatto della sus­si­dia­rietà il filo con­dut­tore della nostra pro­po­sta.
• L’I­ta­lia spende per l’u­ni­ver­sità e la ricerca meno dei grandi paesi con cui dob­biamo con­fron­tarci, ma questo non è il solo pro­blema.
• Più risorse pub­bli­che per la cul­tura. Biso­gna inver­tire la ten­denza a ridurre l’in­ve­sti­mento pub­blico in cul­tura. L’o­biet­tivo ten­den­ziale di medio periodo dovrebbe essere quello di arri­vare all’1% del PIL fis­sato da François Mit­te­rand e Jack Lang per la cul­tura fran­cese.
• Crea­zione di un isti­tuto che rico­no­sca giu­ri­di­ca­mente il legame d’a­more ed il pro­getto di vita delle coppie dello stesso sesso garan­tendo da questo impe­gno pub­blico diritti e doveri assi­mi­la­bili a quelli discen­denti da matri­mo­nio: di cit­ta­di­nanza, di assi­stenza, di suc­ces­sione e di equi­pa­ra­zione a livello fiscale e pen­sio­ni­stico. Una rispo­sta con­creta che supera divi­sioni stru­men­tali e con­fe­ri­sce pari dignità ad ogni tipo di coppia.
• Regi­stra­zione delle coppie di fatto di qua­lun­que orien­ta­mento ses­suale al fine di rico­no­scere diritti, doveri ed inte­ressi di carat­tere patri­mo­niale ed ammi­ni­stra­tivo.
• Una forte ridu­zione dei tempi per divor­ziare quando c’è il con­senso fra le parti e in assenza di figli.
• Fecon­da­zione assi­stita. Ade­gua­mento della legi­sla­zione cor­rente alla giu­ri­spru­denza euro­pea ed ita­liana. Costi­tu­zione di una appo­sita auto­rità sul modello della Human Fer­ti­li­sa­tion and Embryo­logy Autho­rity.

Pro­gramma di Matteo Renzi

Bruno Tabacci

Il pro­gramma non con­tiene alcun punto che tocchi temi di par­ti­co­lare inte­resse per chi ci segue.

Pro­gramma di Adriano Tabacci

Nichi Vendola
•L’in­ve­sti­mento pub­blico in cul­tura è neces­sa­rio, non solo per ele­vare il livello cul­tu­rale e di svi­luppo sociale della popo­la­zione ma anche per ali­men­tare la crea­ti­vità e l’in­no­va­zione che sono i fat­tori chiave dello svi­luppo eco­no­mico dei sistemi pro­dut­tivi moderni. Inve­stire in cul­tura, tanto più nei momenti di crisi eco­no­mica, salva il Paese dal degrado morale e dalla deriva eco­no­mi­ci­sta.
• Noi vogliamo rilan­ciare il ruolo stra­te­gico del­l’U­ni­ver­sità e della Ricerca: questi devono essere nuo­va­mente con­si­de­rati beni pub­blici essen­ziali, sia in quanto stru­mento di arric­chi­mento cul­tu­rale e di inno­va­zione scien­ti­fica e tec­no­lo­gica, sia quali motori di mobi­lità e tra­sfor­ma­zione sociale.
• Finan­zia­menti in Uni­ver­sità e Ricerca. È neces­sa­rio ripri­sti­nare un livello minimo di finan­zia­menti. Il finan­zia­mento ordi­na­rio, nel lungo ter­mine, deve essere uti­liz­zato per il fun­zio­na­mento delle strut­ture, la ricerca, i ser­vizi essen­ziali per gli stu­denti.
•Soste­gno a poli­ti­che euro­pee per i diritti civili, diritti GLBQT e contro la discri­mi­na­zione.
• Ogni ani­male del creato, è un essere sen­ziente.
• Era­vamo un paese in cui c’e­rano il delitto d’o­nore e le mam­mane, fino a quando uno straor­di­na­rio movi­mento di donne rivo­lu­zionò il con­cetto di morale e con­sentì che si appro­vas­sero le leggi, poi con­fer­mate da una straor­di­na­ria sta­gione refe­ren­da­ria, che rico­nob­bero il diritto al divor­zio e all’a­borto.
• La lunga sta­gione del con­ser­va­to­ri­smo […] Si va dal­l’e­splo­sione delle obie­zioni di coscienza tra i gine­co­logi alla cam­pa­gna omo­foba per impe­dire il rico­no­sci­mento dei diritti alle per­sone omo­ses­suali.
• Per la sini­stra sce­gliere il pri­mato della lai­cità e della libertà degli indi­vi­dui non è un optio­nal, è un fon­da­mento della pro­pria iden­tità poli­tica e civile.
• L’I­ta­lia ha mostrato miopia morale e stra­te­gica: un paese in cui c’è il “pro­blema” degli omo­ses­suali, il “pro­blema” delle coppie che non si vogliono spo­sare, il “pro­blema” del fine vita, il “pro­blema” della pro­crea­zione assi­stita. Vogliamo sosti­tuire la parola pro­blema con libertà.
• Esten­dere ai reati di omo­fo­bia e tran­sfo­bia la legge Man­cino signi­fica quindi appor­tare ben due inter­venti sostan­ziali per il nostro paese: da una parte favo­rirne l’e­vo­lu­zione sociale, riba­dendo l’in­vio­la­bi­lità di alcuni prin­cipi e sco­rag­giando il feno­meno; dal­l’al­tra for­nire al cit­ta­dino stru­menti ade­guati di difesa, anche di tutela giu­ri­dica, a fronte di situa­zioni di vio­lenza aggra­vata.
• La vicenda di Eluana Englaro ha fatto emer­gere la neces­sità di col­mare un vuoto legi­sla­tivo impor­tante. Il diritto di ogni essere umano, di ogni cit­ta­dino, a deci­dere della pro­pria vita. È neces­sa­ria una legge che sta­bi­li­sca con delle norme chiare ed effi­caci le con­di­zioni del rap­porto tra il paziente e il suo diritto a rice­vere delle cure, per garan­tire dav­vero la piena libertà del­l’in­di­vi­duo fino all’ul­timo giorno della sua esi­stenza.
• I limiti del­l’at­tuale legge 40 sono con­ti­nua­mente con­fer­mati dai tanti ricorsi vinti dalle coppie che ricor­rono ai tri­bu­nali, per vedersi rico­no­scere un prin­ci­pio fon­da­men­tale di libertà e di giu­sti­zia. A seguito di un ricorso di una coppia di cit­ta­dini, anche la Corte Euro­pea dei Diritti Umani ha boc­ciato la legge. Non pos­siamo accet­tare che una legge sba­gliata sia valu­tata caso per caso da magi­strati. È neces­sa­rio scri­verne una nuova e giusta.
• La società è cam­biata. Alla “fami­glia” si sono sosti­tuite le “fami­glie” e i mol­te­plici modi di rela­zio­narsi tra per­sone. Le rela­zioni sono alla base della società moderna: vanno rego­late con atten­zione e deli­ca­tezza. Una riforma del diritto di fami­glia è urgente: divor­zio breve, un nuovo modo di rego­lare la geni­to­ria­lità, la tutela dei sog­getti deboli all’in­terno delle coppie. Per sanare quel vuoto che osta­cola le nostre rela­zioni.
• Il numero di coppie che scel­gono di costruire una ami­glia rinun­ciando ad acce­dere al matri­mo­nio è in costante aumento. Le fami­glie “di fatto” sono una realtà sociale impor­tante e con­so­li­data, per nulla mar­gi­nale. Queste coppie, defi­nite dalla Corte Costi­tu­zio­nale “con­vi­venti more uxorio” hanno “diritto a un trat­ta­mento omo­ge­neo a quello assi­cu­rato dalla legge alla coppia coniu­gata”. Per questo biso­gna intro­durre garan­zie e diritti con par­ti­co­lare rife­ri­mento alle situa­zioni di biso­gno, per equi­pa­rare le fami­glie di fatto ai coniugi in mate­ria di suc­ces­sioni, di diritto al lavoro, di disci­plina fiscale e pre­vi­denza.
• Le coppie omo­ses­suali devono avere gli stessi diritti e doveri delle coppie ete­ro­ses­suali. Il pieno rico­no­sci­mento di questi diritti passa dal­l’e­sten­sione del matri­mo­nio civile anche alle coppie omo­ses­suali. È un prin­ci­pio di egua­glianza inde­ro­ga­bile, sem­plice, oramai maturo, rico­no­sciuto dal­l’U­nione Euro­pea e, a seguito degli inter­venti della Corte Costi­tu­zio­nale, pos­si­bile anche in Italia. È un diritto sacro­santo e invio­la­bile, un requi­sito minimo, e non mas­simo, che una società civile deve avere all’in­terno della sua legi­sla­zione. Un tas­sello fon­da­men­tale all’in­terno di un pro­gramma poli­tico di area pro­gres­si­sta che deve difen­dere con con­vin­zione la lai­cità dello Stato.
• Le coppie di per­sone omo­ses­suali devono veder rico­no­sciuto il diritto all’o­mo­ge­ni­to­ria­lità, ovvero al legame, di diritto o di fatto, con uno o più bam­bini (sia figli bio­lo­gici che adot­tati).

Programma di Nichi Ven­dola

La reda­zione