La Val di Susa e il ministro introvabile. Tutti aspettano la Cancellieri , ma lei non va | Gli Altri Online
13 Novembre 2012Lunghe riunioni in questura, comitato per l’ordine e la sicurezza convocato in prefettura, polizia e carabinieri pronti, prontissimi. Ma la visita non c’è mai stata. La ministra Cancellieri, che doveva recarsi ieri mattina a Chiomonte a portare la sua solidarietà al sindaco Pinard, poco amato dai tutti quei concittadini (tanti) che non sopportano le sue posizioni SìTav, in val di Susa non è mai arrivata e neppure ha disdetto l’impegno. Mentre la si attendeva al municipio di Chiomonte, lei era a Imperia a un incontro con i vertici di Confindustria. Davanti al municipio e alle reti del cantiere in val Clarea, dalla mattina presto si erano radunate anche centinaia di NoTav, che alla ministra avrebbero voluto porre alcune domande e che in segno di protesta avevano occupato il comune issandovi la bandiera NoTav.
Qualche considerazione va fatta. La prima, ovvia, è che si sono ulteriormente spesi un bel po’ di soldi pubblici in vista della necessità di “mantenere l’ordine”, come non bastassero i circa 90.000 euro al giorno (non ci sono degli zero in più, è proprio un numero a cinque cifre) che già costa tutto l’apparato che questo ordine lo mantiene presso i mai aperti cantieri. La seconda è che le motivazioni di un ministro in visita non dovrebbero essere quelle, come dichiarate da Cancellieri, di andare a portare la propria solidarietà a una singola persona, in questo caso al sindaco Pinard che ha minacciato di abbandonare la fascia tricolore perché troppo criticato dal movimento che non vuole il treno ad alta velocità. Un ministro farebbe bene ad ascoltare le ragioni di entrambe le parti, cosa che non è mai stata fatta, e casomai portare solidarietà a tutti: perché è da troppo tempo che la popolazione della val di Susa vive assediata, come in stato di guerra, in una situazione che dire di disagio è ancora poco.
Certo che i concitati preparativi per ricevere e proteggere il pezzo grosso in visita che mai arriverà sono degni di un film genere commedia (ce ne sono diversi in questo filone, con De Funés, con Gino Cervi…), ma a questo si aggiunge un po’ di colore giallo, perché qualche giornale dice che mai Anna Maria Cancellieri aveva dato conferma, e che a Chiomonte non pensava proprio di andare. Sempre ieri, un altro mistero sul Tav: nell’incontro tra Monti e Ayrault cosa si è detto della Torino-Lione? Non si sa. Sì, si sa. È tutto ipotetico, al massimo, dubitativo. Repubblica parla genericamente di “identità di vedute” tra Francia e Italia, La Stampa riporta invece che Monti, parlando coi giornalisti, avrebbe affermato che “anche da parte francese si considera che il progetto Torino-Lione sia di altissimo valore” e che, essendo d’interesse europeo, l’auspicio è che la commissione europea faccia il massimo per sostenerlo. Sembra che ormai alle persone più interessate, quelle che abitano nella valle, nessuno reputi necessario dire qualcosa di chiaro. Che si tratti di confermare una visita o di riferire discorsi, intenzioni e decisioni che coinvolgono un’intera popolazione.