LAV: le nostre campagne – Orrore per il massacro delle scimmie alle Mauritius
2 Novembre 2012LAV: le nostre campagne – vivisezione – vivisezione – news vivisezione iii.
[di M.Kuan*] Al centro dell’ennesimo scandalo legato alla vivisezione sono finite le isole Mauritius, fornitrici di primati destinati ai laboratori di tutta Europa: grazie ad un’investigazione della BUAV (associazione inglese contro la vivisezione che, insieme alla LAV, fa parte della Coalizione europea contro la sperimentazione animale ECEAE) è stato scoperto il massacro di centinaia di scimmie scartate presso il mega-allevamento Noveprim (proprietà per il 47% della tristemente nota azienda Covance Uk) perché avevano un peso al di fuori dello standard. Gli animali, tra cui femmine gravide e cuccioli, che non rispondono alle caratteristiche volute dai centri di sperimentazione, vengono uccisi e accumulati sul pavimento o gettati in bidoni come fossero semplici rifiuti. Nel video (https://www.youtube.com/watch?v=p3t5MPJ-5qk) si possono vedere immagini raccapriccianti che documentano questo ennesimo orrore legato alla vivisezione, nonostante la Noveprim avesse recentemente assicurato che l’azienda “fornisce assistenza professionale sanitaria per le scimmie, assicura il loro benessere, e le tratta con rispetto, in linea con le raccomandazioni dell’Aaalac (associazione internazionale per la valutazione e l’accreditamento della cura degli animali nei laboratori)”. Purtroppo il traffico di primati “da laboratorio” non accenna a diminuire, in Paesi come le Mauritius, la Cambogia, la Cina e molti altri della fascia caraibica, centinaia di migliaia di scimmie vengono prelevate e caricate in piccole scatole nelle stive di aerei e spedite ai laboratori di tutto il mondo. Un traffico ignobile che impoverisce la fauna già fortemente a rischio di Stati economicamente deboli e sovvenziona spesso fenomeni di caccia illegale e cruenta. Le madri vengono catturate per diventare fattrici di cuccioli prodotti “in serie” e i piccoli spediti direttamente ai laboratori, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti. Gli animali arrivano in fin di vita e giungono alla loro destinazione finale dalla quale usciranno solo come carcasse. La sperimentazione su queste specie, di cui è stata riconosciuta la stretta vicinanza genetica e comportamentale con l’uomo, è particolarmente invasiva, vengono spesso usate per investigazioni neurologiche, procedure sul dolore e studi di malattie come l’AIDS, nonostante non ci siano evidenze scientifiche che ne dimostrino l’utilità. In Italia il ricorso ai primati è addirittura in aumento (come segnalano le statistiche del Ministero della Salute per il biennio 2008-2009) e tra i campi di applicazione più dolorosi abbiamo quello degli xenotrapianti (trapianti di organo tra maiale e scimmie), un ambito totalmente fallimentare che, ciecamente e biecamente, non viene abbandonato. Per chiedere la fine di questo ignobile commercio: www.saveourmonkeys.mu
*Michela Kuan, responsabile LAV Settore Vivisezione
Foto: Buav