L’ordine dei Salesiani sull’orlo del crac Il cardinal Bertone: “Son stato truffato” – Cronaca Italiana – L’Unione Sarda
16 Novembre 2012La congregazione dei Salesiani è sull’orlo del crac. Rischia il sequestro di beni per un valore pari a 130 mln di euro.
Il gip di Roma Adele Rando si è riservata la decisione su una richiesta di archiviazione fatta dalla procura la cui conseguenza sarebbe l’esecuzione del sequestro di beni per circa 120 milioni ai danni della Congregazione dei Salesiani. La richiesta di archiviazione, firmata dal pm Paola Filippi, riguarda, come riportato oggi dal Corriere della Sera, una presunta truffa denunciata dalla Fondazione Gerini, ente ecclesiastico posto sotto il controllo della Congregazione Salesiana, legata ad una disputa nata dall’eredità, un patrimonio da 658 milioni di euro, destinata dal nobiluomo alla Fondazione. I nipoti di Gerini impugnarono il testamento ed avviarono una causa.Per dirimere la controversia le parti, nipoti e Fondazione, raggiunsero un accordo nel 2007 che prevedeva il versamento di 16 milioni di euro. La Fondazione non ottemperò a quell’accordo ed il mediatore che rappresentava la controparte, il siriano Carlo Moisè Silvera, chiese ed ottenne il sequestro di beni per 120 milioni di euro. Sequestro non eseguito per effetto della denuncia per truffa nei confronti dei protagonisti dell’accordo: per la Fondazione, assistita da Michele Gentiloni, il valore dell’eredità era stato gonfiato a dismisura per aumentare la somma destinata a Silvera. Ma la procura ha chiesto l’archiviazione e da qui l’opposizione della Fondazione con la richiesta di ulteriori accertamenti, riguardo la presunta truffa, sollecitati dal segretario di Stato del Vaticano Tarcisio Bertone.
riferimento alla vicenda, la direzione generale Opere Don Bosco ha precisato sul sito dell’agenzia salesiana Ans, che “i processi penali e civili che la vedono implicata riguardano, allo stato, come Parte, direttamente la Fondazione Ecclesiastica Marchesi Teresa, Gerino e Lippo Gerini”. “Nel 2007 la Fondazione giunse ad un accordo con quanti asserivano di reclamare i diritti di eredità del Marchese Alessandro Gerini, accordo sulla cui legittimità pende il giudizio penale citato nell’articolo di cui sopra”, prosegue la nota. “La Direzione Generale Opere Don Bosco venne chiamata come garante per la Fondazione impossibilitata a gestire la somma necessaria in denaro prevista nell’accordo stesso e l’attuale procedimento penale deve determinare la legittimità di tale chiamata in garanzia. La Direzione Generale Opere Don Bosco, auspicando un favorevole esito del procedimento, esprime la propria assoluta fiducia nella Magistratura attualmente impegnata nel delicato compito istituzionalmente demandatole”, conclude la nota.