Pressing Pdl per election day. Cav fa aleggiare crisi governo

15 Novembre 2012 0 Di luna_rossa

Anche primarie a rischio. Alfano: Un complotto per farci sparire

TMNews
(TMNews) – Come sempre, a fare la spola tra i ‘palazzi’ è stato Gianni Letta. E’ toccato a lui sondare governo e Quirinale sulla possibilità di risolvere quello che il Pdl considera il pasticciaccio brutto del voto ‘disgiunto’ tra Regionali e Politiche. Tanto brutto che, al termine di un vertice con Silvio Berlusconi, la linea che trapela è quella dura: o election day (magari in una data intemedia, per esempio a marzo) oppure si va alla crisi di governo.

La motivazione formale addotta dai pidiellini è quella economica, peraltro facilmente difendibile agli occhi degli elettori: l’accorpamento tra le elezioni di Molise, Lombardia e Lazio – ha spiegato il segretario Angelino Alfano – consentirebbe un risparmio di 100 milioni di euro.

Ma dalle parti di via dell’Umiltà si fanno anche altri calcoli: 1) le primarie tanto care al segretario rischiano seriamente di andare a farsi benedire; 2) l’effetto traino del voto regionale potrebbe essere devastante su quello nazionale oltre che aumentare l’area del non voto. Studi a disposizione del partito, infatti, dimostrano che l’elettorato di riferimento dà più volentieri forfait di quello di sinistra in caso di un ‘secondo turno’.

Ecco perché il segretario, Angelino Alfano, si è spinto a parlare in privato di un “complotto” ordito per distruggere il Pdl. Anche in pubblico, d’altra parte, i toni sono stati meno ‘democristiani’ del solito. Il governo – ha detto – non si pieghi a un “cinico calcolo di Bersani” e rimedi a questo “errore madornale”. Piuttosto, ha aggiunto, si faccia l’election day a febbraio. Alfano ha anche lanciato una sorta di ultimatum all’esecutivo: intervengano entro venerdì – ha fatto sapere – o nel week end valuteremo il da farsi.

Ed è ovviamente di questo che si è parlato in un incontro a palazzo Grazioli tra Berlusconi, Alfano, Verdini e Gianni Letta. Il tentativo in atto, dunque, sarebbe quello di ‘spingere’ il governo a un passo indietro: per esempio adottando una decisione nel corso del Consiglio dei ministri di venerdì che sposti la data delle elezioni in Lombardia e Molise, ossia le due Regioni su cui il Viminale ha ‘competenza’. Per il Lazio, invece, si aspetterebbe l’esito del ricorso di Renata Polverini contro la sentenza del Tar che lunedì ha imposto una decisione sul voto entro cinque giorni.

Questa volta la sintonia tra il segretario e il Cavaliere sarebbe totale. D’altra parte appena una settimana fa, nel corso della conferenza stampa che era seguita al teso Ufficio di presidenza dedicato alle primarie, Berlusconi aveva chiaramente detto che il Pdl era a favore dell’election day e che il Quirinale indicava aprile come data per le Politiche.

Vittima della guerra sul voto potrebbero essere inoltre le primarie “fortissimamente” volute da Alfano anche a dispetto della contrarietà del Cavaliere. Il quale, magari spinto dall’accelerazione, alla fine potrebbe tornare sui propri passi e spiazzare tutti candidandosi a Palazzo Chigi. Solo ipotesi, al momento. Certo è che la competizione, che dovrebbe svolgersi sul modello americano e dunque essere diluita in assemble regionali che si dovrebbero concludere con una convention a fine gennaio, rischia di rimanere ‘schiacciata’ dalle elezioni. Intanto, però, l’elenco dei possibili candidati aumenta: oggi ha annunciato il suo impegno anche Alfonso Luigi Marra, celebre per i suoi libri pubblicizzati nell’ordine da Manuela Arcuri, Ruby e Sgarbi oltre che per il suo ‘altalenante’ rapporto con Sara Tommasi.

Pressing Pdl per election day. Cav fa aleggiare crisi governo.