Primarie, dibattito tv all’insegna del fairplay Scintille solo sull’alleanza con l’Udc – Speciale Primarie PD 2012 – Repubblica.it
13 Novembre 2012Il confronto su Sky ricompone le feroci polemiche dei giorni scorsi tra i cinque candidati. Pochi distinguo su tasse, lotta all’evasione, occupazione ed Europa. A scaldare il dibattito solo i costi della politica e una eventuale futura coalizione con Casini
MILANO – Altro che fratelli coltelli, altro che colpi bassi, parole grosse e cattiveria. Se molti elettori del centrosinistra hanno seguito sin qui le primarie di coalizione con una crescente apprensione per la litigiosità e i toni sempre più accesi usati dai candidati alle primarie del centrosinistra, il primo confronto telvisivo ha dissipato le paure di una coalizione pronta ad andare in frantumi un minuto dopo le elezioni.
LA CRONACA MULTIMEDIALE CON I TWITTER DI REPUBBLICA E I COMMENTI DEI LETTORI 1
I VIDEO DEL DIBATTITO 2
Le due ore di dibattito tra Pierluigi Bersani, Nichi Vendola, Matteo Renzi, Laura Puppato e Bruno Tabacci andate in onda su Sky Tg24 consegnano al paese l’immagine di cinque candidati che non solo si sono confrontati all’insegna di un grande fairplay, ma si sono mostrati anche portatori di proposte politiche molto più vicine e conciliabili di quanto le asprezze verbali dei giorni scorsi potevano far temere.
I curatori della trasmissione avevano preparato una gabbia di regole molto rigida, probabilmente proprio nell’intenzione di arginare una deriva verso quella rissosità che troppe volte ha preso sin qui il sopravvento nella campagna elettorale. La precauzione si è rivelata però superflua. Se nei contenuti la contrapposizione è stata molto limitata, nei toni non c’è stata affatto. Solo il solitamente pacato Tabacci ha inflitto un paio di stoccate a Renzi stroncando come “demagogia” la sua promoessa di formare un governo di soli 5 ministri.
Così persino il ricorso al diritto di replica previsto dalla redazione di Sky proprio in previsione di un contradditorio più serrato alla fine è stato usato con grande parsimonia e in particolare su un tema tutto sommato marginale come la necessità di mantenere o meno il finaziamento pubblico ai partiti. Ma più che uno scontro è stata una sequenza di puntualizazioni con Bersani e Vendola a ribadire l’importanza di garantire l’accesso alla politica anche a chi ha limitate risorse economiche.
Per vedere i primi veri distinguo o qualche scintilla bisognerà aspettare l’ultima parte della tramissione, quando si affronterà il tema delle future coalizioni. Fin quando si parla di pressione fiscale, lotta all’evasione, integrazione europea, occupazione e riforma Fornero le posizioni dei cinque candidati, anche per i toni pacati con cui vengono esposte, più che contrapporsi sembrano integrarsi. Tutti d’accordo sulla necessità di redistribuire la ricchezza nazionale (ma Vendola a differenza dei suoi concorrenti abolirebbe l’Imu), tutti d’accordo sulla necessità di rendere più efficiente la lotta all’evasione fiscale incrociando le diverse banche dati e la tracciabilità dei flussi di denaro (Bersani e Vendola vorrebebro portare la soglia per l’utilizzo del contante a 300 euro), tutti d’accordo nel criticare aspramente le scelte e gli atteggiamenti di Marchionne (il “tradito” Renzi è quello che attacca più duramente), tutti d’accordo nel voler rimettere mano alla riforma Fornero (solo Tabacci è apparso più cauto), tutti d’accordo, infine, nel voler restituire all’Europa quel ruolo ideale rimasto appannato dalle ultime politiche di Bruxelles.
Il dibattito tv preferisce privilegiare ritmo e rapidità, con il risultato che le pillole di programma dei cinque candidati sono talmente generiche e superficiali da entrare davvero in collisione solo quando si parla di future coalizioni. Vendola e Renzi sono decisamente contrari ad un allargamento all’Udc. “Il mio disagio con Casini – spiega il leader di Sel – lo vedo in sintonia con il liberismo, che io penso vada combattuto”. Puppato è appena un filo più possibilista: “La coalizione è questa, abbiamo un’unità di intenti. Casini – ricorda la capogruppo del Pd al consiglio regionale del Veneto – non ha sciolto i nodi. Se la sua opinione fosse chiara avremmo una carta in più da giocare”.
Solo Bersani è davvero più disponibile e se ricorda anche lui che “la coalizione è quella presente qui questa sera”, precisa anche di essere pronto a “discutere con chiunque sia pronto a porre un argine”, alle forze populiste e di estrema destra che agitano lin questi giorni l’Europa.
In attesa, forse, di una replica con quelle di centrodestra, il primo duello tv per le primarie si è svolto insomma in un clima di “buonismo” esasperato, sugellato dalle risposte all’ultima domanda sui grandi personaggi che hanno ispirato l’azione politica dei candidati. Ebbene, su otto nomi, ben cinque sono democristiani o religiosi cattolici maestri della mediazione e dell’ecumenismo: Papa Giovanni XXII (Bersani) Alcide De Gasperi e Gianni Marcora (Tabacci), Tina Anselmi (Puppato) e Carlo Maria Martini (Vendola)