La Stampa – Pd, Epifani sarà il nuovo segretario

11 Maggio 2013 0 Di macwalt

 Pd, Epifani sarà il nuovo segretario

Video – Bersani: “Fiducia, il partito non è così caotico”
La Stampa tv – Resta l’incognita del voto / Il sondaggio

carlo bertini, federico geremicca
Intesa tra le correnti: l’ex capo della Cgil farà da “traghettatore” fino al congresso. Ora il via libera dell’Assemblea nazionale.Speranza e Fassino si sfilano, i big convergono sull’ex leader sindacale. Superata la Finocchiaro. Civati: totale continuità col gruppo dimissionario.
C’è l’ok di tutti i capi, anche di D’Alema. Alla fine Guglielmo Epifani, il candidato di Bersani e Franceschini, la spunta su tutti gli altri. Al termine dell’istruttoria di due giorni dei sei “esploratori” guidati da Marina Sereni, il suo nome riscuote «la maggiore condivisione» e sarà votato oggi dall’assemblea nazionale del Pd. A scrutinio segreto e insieme ad altri eventuali candidati che raccolgano 95 firme: gira voce che Beppe Civati, dopo aver annunciato che oggi «ci sarà un’epifania di candidature», voglia provare a far scendere in campo un personaggio come Renato Soru.  
Comunque sia, per non sbilanciarsi anzitempo e malgrado sul suo nome ci sia l’ok di tutti, Veltroni, Renzi, Fioroni, la Bindi, anche di D’Alema e dei «giovani turchi», il prescelto è cauto, visto quel che è successo nelle ultime votazioni cruciali del Pd: «Calma, calma, aspettiamo domani, che non sia mai…».

L’accordo non scritto tra le correnti in guerra tra loro, almeno questo è quel che dicono i dalemiani, è che Epifani svolga il ruolo di segretario «traghettatore», insomma che non si candidi al congresso di ottobre; e che vi sia un coordinamento che lo affianchi composto da quelle che la Bindi definì giorni fa «le dodici tribù»: tutte le varie anime coinvolte in una gestione collegiale della fase congressuale. Lui, Epifani, accettando la presidenza della commissione Attività produttive, si era un po’ sfilato dalla corsa, «ma è giusto fare una cosa per sostenere il partito in questo momento e perché garantirne una guida è necessario anche al governo», spiega a chi gli ha parlato in queste ore. Sulla candidatura di Epifani i segretari regionali, guidati da Enzo Amendola, stanno preparando un documento per il sostegno al governo e il rilancio del partito. Alla cui guida si candiderà di sicuro Gianni Cuperlo, che per questa fase si è fatto da parte, facendo sapere però che «le primarie per eleggere il segretario sono ineludibili»: il nodo sulle modifiche dello statuto sarà dunque rinviato ad una successiva discussione della Direzione. E se gli uomini di Bersani e Franceschini negano che vi sia un impegno di Epifani e non candidarsi poi al congresso, è lecito pensare che nei nuovi schieramenti possa essere proprio lui un nome forte da contrapporre a Cuperlo. Tutti contenti sulla carta, dunque, tranne i «turchi» per i quali questa soluzione «certo non premia la linea del rinnovamento e non avvia il rilancio del Pd», commenta Matteo Orfini.

Enrico Letta ha tenuto un profilo basso, ma non passivo sulla scelta del segretario: da giorni se pure con la massima cautela, i suoi uomini non facevano mistero che il candidato preferito al premier fosse proprio Epifani. Il quale guarda caso, alla fine l’ha spuntata, in una giornata densa di veleni e sospetti incrociati. Al punto che D’Alema fa sapere via sms a Fassino ed Epifani che la voce che avesse posto veti sui loro nomi è falsa e comunica agli “esploratori” che «qualunque cosa deciderete, io darò il mio appoggio». Il giovane Speranza è stato in corsa per metà giornata, ma poi capita l’antifona – scarso appeal presso dalemiani e «turchi» – si sfila. Si passa sul profilo dell’esperto, ma su Chiti dicono no i segretari regionali; sulla Finocchiaro si dice vi sia stato un veto di Bersani per il timore che non vi fossero i numeri in assemblea; su Fassino pesa la controindicazione che il compito di sindaco non avrebbe garantito una guida a tempo pieno e la sua ritrosia in tal senso chiude i giochi. Epifani si spende al telefono insieme agli esploratori e tiene i contatti. Certo non gli giova l’esser considerato il candidato di Bersani, che da leader dimissionario oggi dovrebbe dire la sua in assemblea…

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