La Stampa – Pd, Epifani sarà il nuovo segretario
11 Maggio 2013Pd, Epifani sarà il nuovo segretario
Video – Bersani: “Fiducia, il partito non è così caotico”
La Stampa tv – Resta l’incognita del voto / Il sondaggio

L’accordo non scritto tra le correnti in guerra tra loro, almeno questo è quel che dicono i dalemiani, è che Epifani svolga il ruolo di segretario «traghettatore», insomma che non si candidi al congresso di ottobre; e che vi sia un coordinamento che lo affianchi composto da quelle che la Bindi definì giorni fa «le dodici tribù»: tutte le varie anime coinvolte in una gestione collegiale della fase congressuale. Lui, Epifani, accettando la presidenza della commissione Attività produttive, si era un po’ sfilato dalla corsa, «ma è giusto fare una cosa per sostenere il partito in questo momento e perché garantirne una guida è necessario anche al governo», spiega a chi gli ha parlato in queste ore. Sulla candidatura di Epifani i segretari regionali, guidati da Enzo Amendola, stanno preparando un documento per il sostegno al governo e il rilancio del partito. Alla cui guida si candiderà di sicuro Gianni Cuperlo, che per questa fase si è fatto da parte, facendo sapere però che «le primarie per eleggere il segretario sono ineludibili»: il nodo sulle modifiche dello statuto sarà dunque rinviato ad una successiva discussione della Direzione. E se gli uomini di Bersani e Franceschini negano che vi sia un impegno di Epifani e non candidarsi poi al congresso, è lecito pensare che nei nuovi schieramenti possa essere proprio lui un nome forte da contrapporre a Cuperlo. Tutti contenti sulla carta, dunque, tranne i «turchi» per i quali questa soluzione «certo non premia la linea del rinnovamento e non avvia il rilancio del Pd», commenta Matteo Orfini.
Enrico Letta ha tenuto un profilo basso, ma non passivo sulla scelta del segretario: da giorni se pure con la massima cautela, i suoi uomini non facevano mistero che il candidato preferito al premier fosse proprio Epifani. Il quale guarda caso, alla fine l’ha spuntata, in una giornata densa di veleni e sospetti incrociati. Al punto che D’Alema fa sapere via sms a Fassino ed Epifani che la voce che avesse posto veti sui loro nomi è falsa e comunica agli “esploratori” che «qualunque cosa deciderete, io darò il mio appoggio». Il giovane Speranza è stato in corsa per metà giornata, ma poi capita l’antifona – scarso appeal presso dalemiani e «turchi» – si sfila. Si passa sul profilo dell’esperto, ma su Chiti dicono no i segretari regionali; sulla Finocchiaro si dice vi sia stato un veto di Bersani per il timore che non vi fossero i numeri in assemblea; su Fassino pesa la controindicazione che il compito di sindaco non avrebbe garantito una guida a tempo pieno e la sua ritrosia in tal senso chiude i giochi. Epifani si spende al telefono insieme agli esploratori e tiene i contatti. Certo non gli giova l’esser considerato il candidato di Bersani, che da leader dimissionario oggi dovrebbe dire la sua in assemblea…
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