Grandi opere (utili) per grandi ruberie.
10 Giugno 2014 0 Di luna_rossabob-fabiani.blogspot.com – Dopo il grande giorno degli arresti di Venezia, arresti operati dalla Magistratura per la faraonica Grande Opera “Mose”, in tutto il paese, questo triste e sfortunato paese che risponde al nome di Italia, è partito uno dei grandi “sport nazionali”: ossia, la grande ipocrisia.
E’ del tutto stucchevole aver – per l’ennesima volta – assistito al “peloso”, falso mea culpa di una classe dirigente assolutamente inadeguata a condurre in porto il naturale svolgimento delle opere collettive che dovrebbero, in modo chiaro e inequivocabile, rendere più moderno ed efficente questo paese affogato, umiliato, irriso invece dalle “Ruberie di Stato”.
Tanto per interderci: qui, stiamo parlando dell’ennesima grande opera che, senza nemmeno usare la decenza, un manipolo di presunti legislatori si arroga il diritto di fare e disfare del bene pubblico e comune costituito dalle città. Venezie non è che l’esempio ultimo in ordine di tempo (ma state certi che non sarà purtroppo l’ultimo). E’ così tra un proclama ministeriale e un altro strillato a rete unificate dal “nuovo padrone d’Italia” ecco che si scopre che il Mose, in quanto tale, in quanto una di quelle “Grandi Opere” che sempre si fanno in Italia per lucrare soldi e diritti alla cittadinanza; ecco che si scopre un altro scandalo a base di corruzione e tangenti (particolarmente deprimente che a 20 anni di distanza dai giorni cupi e drammatici di “Tangentopoli” in realtà nulla è cambiato anzi, è soltanto peggiorato il quadro in cui questo “fiume di denaro” allegramente circola perché, tra uno scandalo e l’altro, ha completamente corroso il “sistema paese” lo ha disossato, sfarinato, impoverito fino a renderlo disumano e autoritario…N.d.R…) fa il paio con quelli delle puntate precedenti. Ricodiamoli un attimo queste vergogne nazionali perché sono i principali responsabili del declino di questo triste, disgrazioato, disumano paese. Senza tornare troppo indietro con il tempo soffermiamoci sul precedente scandalo (anche perché questo in particolare ha mostrato un’altra dolorosa verità che da sola mette in risalto il totale fallimento della politica degli ultimi 20 anni in questo paese…si…perché si è scoperto che i protagonisti “tangentari” di oggi sono quelli di ieri e…con una enorme faccia di bronzo hanno allegramente continuato a “trattare”, “maneggiare” i soldi pubblici in questo paese…) : piarliamo dell’Expo 2015 di Milano. Uno scandalo nello scandalo ancora maggiore visto che dovrebbe la vetrina di questo paese nel mondo. A differenza di Milano,Venezia ci riporta proprio in piena “éra Tangentopoli”, nel senso che lì, nella laguna, le tangenti transitavano dagli imprenditori (…se vogliamo chiamarli così…) alle tasche dei politici della Regione Veneto e ai sindaci di destra come di sinistra (anche se bisognerebbe fare un distinguo perché, piaccia o no, il PD, questo PD attuale non può essere definito di sinistra…) mentre, in Lombardia, sotto il Duomo, la verità è ancora peggiore: lì, il grande “baraccone-Expo” – l’ennesima Grande opera utile per le ruberie – è guidato dalla ‘Ndrangheta che, ormai, nel Nord del paese detta sempre più legge.
Mentre in queste settimane è andato in onda, l’indecoroso, inaccettabile “teatrino dell’ipocrisia” messo in atto da questa impresentabile classe dirigente che, improvvisamente scopre, in un sol momento il perchè, in Italia, in questi anni difficili e durissimi, una parte consistente della cittadinanza (la classe dirigente di questo paese deve ringraziare il miracolo di certe campagne-stampa ordite ad arte dallo stesso potere che detenie l’assoluta corsia preferenziale nelle decisioni d’imporre per decreto e con la repressione ciò che altrimenti non passarebbe mai né mai potrebbe diventare legge sotto la dicitura “Grandi Opere”… se per esempio, questa parte di cittadini non è la maggiortanza…) ha sempre osteggiato, combattuto, denunciato la grande truffa delle grandi opere inutili.
Alla luce dello scandalo Mose si capisce perfettamente perché queste classi dirigenti del tutte inadeguate abbiano dovuto far ricorso alla repressione sistematica contro i Movimenti che hanno combattuto (e ancora combattono) questo scempio: è il sistema-appalti delle grandi opere che deve essere del tutto rivisto; è tutto il modo in cui vengono decise queste grandi opere utili per le ruberie che deve essere azzarato immediatamente prima che sia troppo tardi. E’ questo modo autoritario che non prevede né confronto né dissenso che deve cessare insieme al risparmio di ingenti somme di denaro che si spendono per mettere insieme migliaia di agenti in assetto di guerra che colonializzano i territori dove queste indecorose grandi opere utili per le grandi ruberie si tentano di costruire. Sono le politiche neoliberiste che favoriscono sempre e comunque i palazzinari, i grandi potentati industriali che devono cessare e, con le somme di denaro risparmiato far invece quelle opere – queste sì assolutamente utili e indispensabili in un paese drammaticamente al palo sia nel campo dei progetti di sviluppo di un piano nazionale di lavoro che consenta di porre fine alla vergogna di quanti non possono accedere a un impiego perché, le risorse di queste politici corrotti e avidi, ha pensato bene di dirottarli nei mega-progetti che favoriscono solo l’1% della popolazione -piccole, mirate, utili per rendere la qualità della vita migliore a migliaia di cittadini.
Questa è la ragione primaria di tutti quei Movimenti che si battono per i diritti di tutti: solo azzerando completamente questa inietta politica tutta incentrata sulle “Grandi opere utili per le grandi ruberie” si può riportare le lancette dell’orologio verso la modernità, la giusta, pacifica convivenza tra Istituzioni e cittadinanza.
Questo blog è nato tre anni fa proprio per denunciare tutte le derive autpritarie che sono dietro queste politiche disumane che, nel nome di progetti faraonici – utili solo per quell’1% della popolazione che ha sempre fatto il bello e cattivo tempo in questo paese, condannando il resto della popolazione alla recessione, alla povertà e alla perdita dei diritti sociali. Sempre questo blog ha inteso denunciare, criticare senza continuità di sorta queste inutili baracconi che sono le grandi opere : utili per imporre più autoritarismo e repressione in nome di una visone della vita che non prevede né alcune forma di dissenso né alcun esercizio della democrazia. A ben vedere queste opere grandi, inutili, dannose per la collettività hanno condotto il paese in un delicato vicolo cieco quello orchestrato dalla dittatura della Troika: meno diritti sociali per tutti in cambio di più povertà e repressione.
Se si è arrivati a tanto le cause sono le stesse che, in queste pagine virtuali ho sempre cercato di denunciare: l’informazione drogata e assolutamente inadeguata che, invece di informare censura notizie e cose e, nei casi più eclatanti arriva addirittura a “sedersi” stancamente sulle posizioni del potere: in tema di grandi opere non c’è mai stato un organo d’informazione che in questo paese si sia adoperato per fare inchiesta giornalistica e abbia smascherato il potere e le sue ruberie. Finché in questo paese avremo una tale informazione (per inciso questo paese è molto indietro nella graduatoria della libera informazione e, nel 2013, ha occupato la 65° posizione…) che non incalza né il politico né il legislatore né l’imprenditore o il grande “capitano d’industria” a lavorare per il bene comune, sarà sempre una battaglia persa in partenza.
Lo è nel momento in cui, scoppiando scandali di quieste proporzione, questi organi d’informazione non si battono per organizzare campagne di opinione utili a far capire alla politica che l’unica mossa possibile, certa se si vuole uscire dal declino è quella di mettere in campo una vera legge che sappia contrastare la corruzione. Dovrebbe essere di interesse nazionale – questa sì altro che le vergognose campagne contro i migranti o contro il Movimento No Tav – scrivere una norma, una legge che finalmente ripensi totalmente tutto il capitolo riguardante gli strumenti che possano contrastare la corruzione. Ripristinando immediatamente il falso in bilancio e la revoca immediata degli appalti insieme a quella della revoca dei contratti.
-L’IPOCRISIA DI RENZI
Nell’orgia indecorosa che ha colpito l’informazione di questo paese con l’indecente corsa alla certificazione dei proclami ( a mezzo stampa e a reti unificate…) del premier che, non più tardi di qualche giorno fa, a Napoli, in occasione di una kermesse organizzata dal quotidiano La Repubblica in tema di corruzione ha inteso ricorrere come suo solito allo slogan di giornata quando a proprosito di chi prende tangenti ha urlato:
“Quei deputati o membri di partito che prendono tangenti vanno cacciati a pedate”. Ora a parte il fatto che un primo ministro non si esprime in questo modo, ma tralasciamolo pure…quello che di drammatico c’è in queste affermazioni è la totale arroganza di chi si sente onnipotente e pensa di risolvere i problemi senza metedo ma solo appunto per proclami: non è infatti il nocciolo della questione quella di dover cacciare dai partiti o dal governo che viene preso con le mani nella marmellata ma, in realtà, da un primo ministro intanto ci si aspetta che dica:”Vareremo domani il ripristino del falso in bilancio. Azzereremo immediatamente le grandi opere inutili e accompagneremo i ladri in galera”.
I reati commessi a danno della comunità e messi in atto da coloro che sono investiti del compito di guidare la pubblica amministrazione sono tra i più odiosi e devono essere perseguiti senza tentennamenti. La deriva autoritaria e la crisi istituzionale che ha colpito la Repubblica non può essere più né sottovalutata né rinviata. Altrimenti il risveglio sarà amarissimo per tutto.
Renzi invece va da un’altra parte:”Le regole ci sono, la colpa è dei ladri”.
Questa ulteriore dichiarazione dimostra quale è il grado di preparazione che la classe dirigente ha in questo paese e ancora, dimostra, incontrovertibilmente l’arroganza di quello che è diventato a tutti gli effetti un “Regime autoritario” che non ha voglia né di cedere lo scettro del comando né ha voglia di ascoltare i propri cittadini. E’ un regime che non ama essere contraddetto che non tollera il dissenso e pur di portare avanti le grandi opere come il Mose, l’Expo e la Tav – guarda caso tutte grandi opere finite sotto inchiesta – preferisce procedere a testa bassa, avanzando le decisioni mettendo in atto l’odiosa cultura della deroga e, imponendo per decreto minesteriale i vari commissariamenti, le privatizzazioni senza senso con l’unico filo conduttore dell’eterna emergenza. Passando da queste strettoie poi, non è un caso se si è fatto ricorso al sistematico “governo delle larghe intese”, nulla di mortifero per la democrazia e per i diritti sociali.
Benvenuti in Italia dove lo stato dichiara guerra ai cittadini che si battono per la salvaguardia dei diritti sociali di tutti e per la tutela dei beni comuni e, invece, questo stesso stato lascia che i veri nemici della Nazione (per usare una espressione che tanto piacciono alle varie destre e ai fantomatici moderati di questo paese tra i maggiori responsabili dello sfacelo sociale che ha reso questo paese tra i più poveri dell’intera Europa…) possano continuare a rubare senza che nessuno abbia né la forza né la capacità repressiva di metterli all’angolo. Vi abbiamo raccontato una storia italiana di ordinaria corruzione organizzata da pochi a danno dell’intera comunità. Allora chi sono i veri nemici di questo stato?
(Fonte.:contropiano)
Bob Fabiani
Link
-www.comune.venezia.it
-www.mosevenezia.eu
-http://nuovavenezia.gelocal.it
-www.regione.veneto.it
-www.expo2015.org
-www.governo.it
-www.parlamento.it
-www.mid.gov.it
-www.gdf.gov.it