La mezza vittoria di Grillo – ilmanifesto.info

10 Giugno 2014 0 Di macwalt

ilmanifesto.info – Editoriale – La mezza vittoria di Grillo — Carlo Lania – 5 Stelle

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«I nostri sin­daci 5 stelle sem­pre di più virus inar­re­sta­bile». Esulta Beppe Grillo e ha buoni motivi per farlo. Dopo il suc­cesso sto­rico di Livorno, dove il can­di­dato del M5S Filippo Noga­rin ha strap­pato la città al Pd dopo 68 anni di domi­nio incon­tra­stato, ieri si sono aggiunte le vit­to­rie con­se­guite a Civi­ta­vec­chia e Baghe­ria, in Sici­lia, dove i sin­daci del movi­mento hanno bat­tuto i can­di­dati del Pd. Manca all’appello Modena — altro scon­tro sto­rico al quale Grillo teneva mol­tis­simo — che avrebbe reso la ven­detta su Mat­teo Renzi più tonda, ma que­sto nulla toglie alla giu­sta sod­di­sfa­zione che in que­ste ore regna sul blog gril­lino. Il risul­tato finale dice che sui 12 muni­cipi nei quali era impe­gnato nei bal­lot­toggi il M5S ne con­qui­sta 3, due dei quali, Livorno e Civi­ta­vec­chia, deci­sa­mente impor­tanti. Il che porta a 11 il totale dei comuni ita­liani in cui siede un sin­daco pentastellato.

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Un bel bot­tino. Ma il voto di ieri dice anche altre cose, e non è detto che siano belle noti­zie per Grillo e Casa­leg­gio. Il caso Livorno dimo­stra infatti che se vuole vin­cere il M5S non può fare a meno di con­tare anche sull’appoggio di altre liste, smen­tendo così cla­mo­ro­sa­mente la poli­tica di non alleanze impo­sta al movi­mento dai due guru. Il capo­luogo toscano ne è la prova più lam­pante. Sep­pure senza appa­ren­ta­menti uffi­ciali, Noga­rin ha potuto con­se­guire il risul­tato gra­zie ai voti che gli ha garan­tito l’alleanza com­po­sta da Lega, Fra­telli d’Italia, Udc e, soprat­tutto, dalle quat­tro liste di sini­stra riu­nite sotto il car­tello «Buon­giorno Livorno» che da sole hanno por­tato in dote i 13.973 voti con­qui­stati al primo turno e che, non andando al Pd, sono risul­tati deter­mi­nanti per la vit­to­ria. «Noi non abbiamo chie­sto niente a nes­suno» dice Noga­rin, ma il neo­sin­daco sa bene che senza quell’apporto di voti oggi non festeg­ge­rebbe. E lo stesso discorso si potrebbe fare per Civi­ta­vec­chia, dove Anto­nio Coz­zo­lino ha vinto gra­zie al mal­con­tento che in città regna verso il Pd, al punto che stando ai primi dati anche Sel avrebbe scelto di appog­giare il can­di­dato 5 Stelle. Una prova in più, se pure ce ne fosse biso­gno, del fal­li­mento della scelta di non allearsi con nes­suno, che ha emar­gi­nato fino a oggi il M5S risul­tando incom­pren­si­bile a una larga fetta dell’elettorato a 5 stelle.

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Ma per Grillo que­sta potrebbe non essere l’unica nota spia­ce­vole. Noga­rin, inge­gnere aero­spa­ziale di 44 anni, viene infatti indi­cato da molti più vicino al sin­daco di Parma Fede­rico Piz­za­rotti che a Grillo. Per dirne una non vedrebbe per niente bene una pos­si­bile alleanza con il lea­der dell’Ukip Nigel Farage, pre­fe­rendo di gran lunga che il M5S facesse gruppo con i Verdi euro­pei. Così come, per cul­tura e carat­tere, sem­bra essere deci­sa­mente lon­tano dalle intem­pe­ranze ver­bali e dalla pra­tica delle espul­sioni sem­pre pos­si­bili nel M5S. Ed è deci­sa­mente insof­fe­rente — e su que­sto non ci sono dubbi — a pos­si­bili inge­renze sul suo lavoro di sin­daco. Per Grillo il rischio è di ritro­varsi tra qual­che mese con un altro sin­daco a capo di una città impor­tante che, come Piz­za­rotti a Parma, è cri­tico verso le sue scelte.

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E’ chiaro che Grillo cer­cherà adesso di uti­liz­zare la vit­to­ria di que­ste ore per met­tere a tacere le voci dis­so­nanti che, dopo il flop alle euro­pee e l’annuncio dell’alleanza con Farage, sono tor­nate a farsi sen­tire. A par­tire dalla riu­nione con­giunta senatori-deputati che si è tenuta ieri sera a Mon­te­ci­to­rio. Per il lea­der potrebbe però esserci un ulte­riore ele­mento di pre­oc­cu­pa­zione. Dopo l’exploit otte­nuto alle poli­ti­che del 2013, nelle suc­ces­sive ammi­ni­stra­tive il M5S non ha ripor­tato risul­tati degni di nota. Il segno — si è detto — che senza Grillo il M5S non sfonda. Quest’ultima tor­nata di ele­zioni miste europee-comunali dice per la prima volta esat­ta­mente il con­tra­rio: senza Grillo si vince. Senza urla, senza insulti e pun­tando tutto su un can­di­dato che piace. A quanto pare anche alla sinistra.

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