Nel M5S cresce l’antigrillismo. Su Csm e Consulta spiragli di trattative | Europa Quotidiano
20 Settembre 2014europaquotidiano.it – Il Movimento si è spaccato su base nazionale e, nonostante le indecisioni di Pizzarotti, intorno alla sua figura continua ad aggregarsi l’area, crescente, che da mesi chiede un cambio di linea ai diarchi
Nel M5S cresce l’antigrillismo. Su Csm e Consulta spiragli di trattative
Pochi pochi, ma non è una novità. Alle primarie del M5S, come ai referendum online promossi sul blog di Grillo, partecipa sempre un numero esiguo di attivisti, complice un meccanismo di certificazione abbastanza complesso che riduce il corpo elettorale Cinquestelle a qualche decina di migliaia di iscritti in tutta Italia. A Giulia Gibertoni sono bastati 266 voti per diventare la candidata del Movimento alle regionali dell’Emilia Romagna, ancora meno a Cono Cantelmi, che con 183 voti proverà a occupare la poltrona di Giuseppe Scopelliti in Calabria.
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La genesi della candidatura della Gibertoni merita un approfondimento. Candidata alle Europee, aveva ottenuto il seggio di Bruxelles. Poi, dopo un riconteggio, era stata costretta a cedere il posto al collega friulano Marco Zullo per appena quattro voti quando era già in Belgio a cercare casa.
Ne erano seguite polemiche, fastidi e qualche brutta telefonata sulla linea Modena-Verona finché Zullo non si è presentato alla festa interprovinciale dei Cinquestelle lo scorso weekend a Traversetolo, Parma, per siglare la pace di fronte a un piatto di lasagne rigorosamente vegetariane.
La candidatura alla successione di Vasco Errani dovrebbe consentire alla Gibertoni un ingresso in consiglio certo. I dissidenti ci leggono un risarcimento, circostanza che peggiora il clima già invelenito dalle polemiche scaturite dall’estromissione dalla corsa del consigliere regionale Defranceschi, vicino a Federico Pizzarotti, al quale è stata sbarrata la strada della candidatura da una regola imposta all’ultimo minuto dai vertici M5S che estromette gli indagati.
Sul punto il Movimento si è spaccato su base nazionale e, nonostante le indecisioni di Pizzarotti, intorno alla sua figura continua ad aggregarsi l’area, crescente, che da mesi chiede un cambio di linea ai diarchi nel senso di una maggiore disposizione al dialogo con le altre forze politiche. Ieri Graziano Delrio, che di Pizzarotti è stato collega ed è rimasto amico, ha provato a offrire una sponda ai dialoganti, denunciando l’indisponibilità del M5S a cercare un accordo sull’elezione dei membri di Consulta e Csm.
A Grillo lo stallo parlamentare di questi giorni non è dispiaciuto visto che ha creato malumori nel campo avverso, ma dalla prossima settimana potrebbe prodursi in una delle sue clamorose strambate. Un inversione di rotta per provare a portare un nome a cinque stelle ai vertici della magistratura.
@unodelosBuendia
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