PODEMOS: ESSERE DI SINISTRA (IN SPAGNA)- Huffington Post

25 Maggio 2015 0 Di macwalt

huffingtonpost.it – PODEMOS: ESSERE DI SINISTRA (IN SPAGNA)

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Il terremoto annunciato per la politica spagnola alla fine si è verificato alle amministrative e regionali di domenica 24 maggio, che hanno visto i post-indignados di Podemos  prendere Barcellona, avvicinarsi anche alla conquista di Madrid, e imporre ai due grandi partiti tradizionali Pp e Psoe un drastico ridimensionamento. Nella notte, mentre migliaia di giovani sostenitori di Podemos ballavano e cantavano a Barcellona e Madrid, il leader dei post-indignados Pablo Iglesias ha avvertito che il “processo del cambiamento è ora irreversibile” e ha annunciato che sfiderà il premier Mariano Rajoy per la guida del governo alle politiche di novembre.

Il Partido Popular  ha pagato duramente il prezzo della gestione lacrime e sangue della crisi negli ultimi anni, e anche della corruzione endemica che imperversa da anni nella politica spagnola. Rimane il primo partito del paese, con il 27%, davanti al Psoe al 25%, e arriva primo in 11 delle 13 regioni in cui si votava oggi. Ma i popolari rispetto al 2011, quando avevo oltre il 40% hanno perso 2,6 milioni di voti e tutte le maggioranze assolute che avevano nelle grandi città e nelle regioni. Nei prossimi giorni si aprirà una fase di dure trattative per cercare di garantire la governabilità delle collettività del paese.

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A Barcellona ha trionfato la candidata di Podemos Ada Colau, che ha superato il sindaco uscente, il nazionalista catalano della Ciu Xavier Trias. A Madrid la situazione è in bilico. Dopo lo spoglio del 98% la candidata del Pp Esperanza Aguirre arriva prima con 21 seggi davanti alla rivale di Podemos Manuela Carmena, 20 seggi. Il Psoe crolla a 9 seggi, subisce l’umiliante sorpasso dei post-indignados, mentre Ciudanos, l’altro partito alternativo di ‘mani pulite’ guidato da Albert Rivera è a 7 seggi. Non è escluso che alla fine un’alleanza fra Podemos e Psoe consenta a Carmena di diventare comunque il nuovo sindaco. Sarebbe un “disastro” per il Pp e per Rajoy, avvertono diversi analisti, in vista delle politiche.

La capitale è la roccaforte dei popolari da 20 anni. Il Pp, per il gioco della coalizioni, rischia anche di perdere Valencia e Saragozza, dove Podemos e Ciudadanos hanno vampirizzato l’elettorato dei due grandi partiti tradizionali.

l risultato delle elezioni amministrative “segna l’inizio della fine del bipartitismo”, che ha guidato il paese dalla fine del franchismo, ha detto il leader di Podemos Pablo Iglesias, rilevando che Pp e Psoe “hanno registrato uno dei peggiori risultati della loro storia”. Per i socialisti è stato il peggiore in assoluto nelle elezioni amministrative dalla fine della dittatura.

Crolla anche il partito tradizionale della sinistra, Izquierda Unida, mentre per i nazionalisti catalani di Ciu, pure impantanati in scandali di corruzione, è una Waterloo la perdita di Barcellona, che avrebbe dovuto essere il caposaldo del processo di indipendenza della Catalogna.
“Oggi è stata una rivoluzione democratica” ha esultato nella notte la futura nuova sindaca post-indignada della capitale catalana, Ada Colau. Una rivoluzione “che deve allargarsi ora a tutto il sud-Europa”. Dopo la Grecia di Syriza, la Spagna è ora indubbiamente il nuovo grande laboratorio della politica europea.

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