Filo spinato e tacchi a spillo – di luna.rossa

8 Ottobre 2015 0 Di luna_rossa

filo spinato e tacchi a spillo

I vestiti, volutamente trasandati, sono griffati, le scarpe con tacco 12, la scollatura generosa che tutto rivela e poco nasconde, il trucco perfetto ed anche il foulard che copre i capelli ha una nota di raffinatezza ed eleganza. No,,, non sto scrivendo la cronaca mondana, non sto parlando di una qualche festa vip, sto parlando del servizio fotografico dell’ungherese Norbert Baksa: “der Migrant”.

filo spinato 4

L’ambientazione del servizio fotografico é tra barriere di filo spinato, uguali a quelle che devono attraversare i profughi siriani per raggiungere l’Europa: le modelle simulano i respingimenti da parte della polizia, le pose come se fossero vittime di atti violenti, i foulard firmati a coprire il capo e parte del volto, mimando anche in questo le donne siriane.

filo spinato 2

Ecco…a tutto c’é un limite, e credo che Norbert Baksa lo abbia superato. Troppo grande é la tragedia dei profughi, troppe vittime, troppa sofferenza, perché possano diventare lo scenario di un servizio fotografico. Baksa dice che cosí vuole richiamare l’attenzione sul problema dell’immigrazione, questo il suo twitter:

 

Der Migrant people: realize the complexity of the situation and address it in different angles! Neither pro nor con, raising awareness!

 

ma allo stesso tempo attacca chi lo critica, in particolare i media, dicendo come sia difficile per chi vive in Ungheria, affrontare giorno dopo giorno il problema dei profughi, di come personalmente non sia né favorevole né contrario all’immigrazione, ma…. e questi suoi discorsi mi ricordano un altro episodio “buio” quello della sua connazionale Pedra Laszlo video reporter e nota “sgambettatrice” che getta a terra, senza alcun motivo, un profugo siriano con il figlio in braccio.
Insomma…da qualsiasi parte guardo questa storia, non vedo altro che cinismo e squallore: il cinismo e lo squallore di chi calpesta qualsiasi dramma, qualsiasi sentimento, per una forma di notorietá, per un proprio tornaconto economico.

Mi dispiace per i vari Norbert Baksa, per le varie Pedra Laszlo, perché nel loro percorso di vita non hanno mai incontrato persone come Vittorio Arrigoni che gli ricordasse: “restiamo umani”:

Sorgente: NUOVA RESISTENZA antifa’