Movimenti per la casa, tafferugli alla protesta contro gli sgomberi – Corriere.it

  «Movimenti per il diritto all’abitare di Roma» hanno promosso una protesta di fronte alla sede della prefettura capitolina. Un gruppo di manifestanti si è arrampicato sulle impalcature del vicino palazzo che ospita il Museo delle cere di via IV Novembre, per poi srotolare alcuni striscioni. «Non siamo terroristi, siamo occupanti… precari come tanti», si legge su uno dei lenzuoli. La protesta è stata organizzata contro gli sgomberi effettuati negli ultimi mesi nella Capitale, come quello del centro Degagè, e per denunciare ancora una volta il fenomeno dell’emergenza abitativa. Poi, poco prima delle 15, gli scontri con le forze dell’ordine.

Gli scontri

Una volta scesi dalle impalcature del Museo delle cere, il gruppo di 300 manifestanti si è spostato verso piazza San Marco, forse con l’intento di raggiungere il Campidoglio. Ma le forze dell’ordine per impedirlo sono intervenute e ne è nato qualche tafferuglio. Nessun ferito. I vigili urbani però sono stati costretti a chiudere al transito delle auto l’intera piazza Venezia per una ventina di minuti. Solo una volta che è stata ristabilita la calma, i manifestanti si sono spostati in via dei Fori Imperiali per dar vita, con molta probabilità, a un corteo. L’iniziativa si è però conclusa intorno alle 16, quando alcuni attivisti dei Movimenti della casa sono stati allontanati dalle forze dell’ordine e portati in questura per l’identificazione. Il bilancio è di 19 denunciati per manifestazione non autorizzata.

Ancora sgomberi

Secondo il Movimento i tavoli in prefettura, con Comune e Regione, aperti negli ultimi mesi non hanno dato i frutti sperati. Riunioni che, spiegano i manifestanti, avrebbero dovuto portare all’attuazione «del piano straordinario regionale per l’emergenza abitativa, uno strumento, con circa 200 milioni di euro stanziati per Roma, chiuso nel cassetto oramai dal gennaio 2014, che avrebbe permesso di affrontare anche il tema delle numerose occupazioni presenti in città, attraverso un percorso di graduale soluzione per i nuclei familiari costretti dalla crisi e dal malgoverno, a costruire dal basso una risposta concreta ad bisogno fondamentale».