L’ambientalista ispirato guarda il suo pubblico e recita con voce ieratica: « L’acqua è una risorsa limitata e finita». Difficile non essere d’accordo. E invece io non lo sono. L’acqua è la risorsa naturale più consistente e disponibile dell’intero pianeta. Fantasmiliardi di litri, il volume di acqua presente sulla Terra è stimato in 1.400.000.000 km. Una quantità enorme.
Fra l’altro l’acqua ha la particolarità di non consumarsi mai. Evapora, cambia stato, viene usata, ma ritorna sempre in circolo in un modo o nell’altro. Ora, è vero che la quantità di acqua “d o l c e” è molto più piccola , solo l’1% del totale e non è distribuita in modo regolare sulla Terra, ma aumentarne la disponibilità è solo un problema di costi e di tecnologia.
Dissalare un metro cubo di acqua (1.000 litri) costa oggi fra 1 e 2 euro. Fra 1 e 2 millesimi di euro al litro. Poi, certo, occorre costruire le infrastrutture per trasportarla e distribuirla, ma siamo nell’ordine di grandezza di costi gestibili, se comparati ai benefici che ne possono derivare. Il costo maggiore è costituito d a l l’energia necessaria, ma ci sono posti al mondo, visitate Dubai o Abu Dhabi, dove grazie alla disponibilità di energia a basso costo, sono state realizzate in pieno deserto città dotate di ogni confort, compresa acqua pulita in quantità industriali.
Il consumo procapite sta intorno ai 500 litri al giorno.
Più del doppio dell’Italia. Ci sono persino serre che estraggono l’acqua d a l l’umidità dell’aria utilizzando energia solare. Il problema non è quindi la disponibilità d’acqua, ma la presenza di energia pulita e a basso costo. L’altra frontiera è rappresentata dal riciclaggio. Oggi l’acqua usata viene depurata (non sempre) e poi ritorna al mare o ai fiumi. In situazioni di scarsità può essere tranquillamente riciclata e riutilizzata.
Dentro le astronavi o sulle lontane piattaforme petrolifere persino la pipì torna ad essere potabile. Grazie alla tecnologia. Che supera i limiti, moltiplica le risorse e le opportunità.