Top general: Agreement that could lead to U.S. troops in Libya could be reached ‘any day.’
Il generale ha spiegato che è “in corso un intenso periodo di dialogo” con il governo libico per la missione che sarà principalmente concentrata sull’addestramento e l’equipaggiamento delle milizie leali al primo ministro Fayez al-Serraj a capo del governo di concordia nazionale sostenuto dall’Onu. “Non siamo ancora in grado di dispiegare le risorse perché non c’è ancora un accordo e francamente potrebbe essere preso da un giorno all’altro”, ha aggiunto, secondo quanto riporta il Washington Post.
Il capo della Forze Armate americane ha sottolineato poi che non è ancora chiara la struttura della leadership della missione che – ricorda il WP – il capo del Pentagono Ashton Carter nelle scorse settimane aveva anticipato che sarebbe stata assunta dell’Italia. Ma ad una domanda diretta dei giornalisti americani riguardo alla possibilità che l’Italia si ritiri, Dunford ha risposto di aver parlato con il generale Claudio Graziano, capo dello Stato Maggiore della Difesa, che gli ha spiegato che il governo italiano è ancora impegnato nella missione ma ha posto delle condizioni al suo coinvolgimento.
“I dettagli non sono ancora specifici – ha detto ancora Dunford – ma con questi dettagli indicativi applicati, gli italiani mi hanno detto che sono impegnati nelle missione”. “Sarà una missione a lungo termine in Libia”, ha aggiunto ancora il generale Usa, precisando che anche la Nato vuole una richiesta da parte del nuovo governo per intervenire.
Dunford poi non ha voluto dare informazioni riguardo alle operazioni di un piccolo gruppo di membri delle Forze Speciali Usa che sono state dispiegate a Misurata e Bengasi per valutare i possibili partner locali delle forze Usa. Gli Stati Uniti stanno cercando di dare “un contributo particolare” agli sforzi in Libia, si è limitato ad affermare.