Libia, Stato maggiore Usa: “Intervento ci sarà, e a guida italiana” – huffingtonpost.it

20 Maggio 2016 0 Di macwalt

huffingtonpost.it – Libia, Stato maggiore Usa: “Intervento ci sarà, e a guida italiana”.

Anche se nell’incontro internazionale di Vienna si è deciso formalmente di armare il governo del premier Sarraj escludendo un intervento sul terreno in Libia, l’attività di preparazione di un’azione militare prosegue e una missione internazionale potrebbe essere ancora guidata dall’Italia. È quanto dice al Washington post il capo degli Stati Maggiori Riuniti degli Stati Uniti, Joseph F. Dunford. Secondo Dunford, l’accordo per una missione militare in Libia potrebbe essere raggiunto “da un giorno all’altro” e l’Italia conferma il suo impegno se ci saranno le condizioni, tra cui la richiesta dell’intervento italiano da parte del governo libico, l’identificazione delle milizie da addestrare e poi la conferma del sostegno internazionale, possibilmente attraverso una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

“In Libia ci sarà una missione a lungo termine”, dice Dunford anticipando l’ipotesi che il governo Sarraj farà senz’altro richiesta in tal senso. Secondo il generale, la missione potrebbe essere ancora guidata dall’Italia anche se – scrive il Washington Post – negli ultimi tempi il premier italiano Renzi sembra aver frenato sull’ipotesi di mandare truppe sul terreno. Il governo italiano – afferma Dunford che ha parlato a Bruxelles col suo omologo italiano, generale Claudio Graziano – “è ancora disposto alla missione” anche se “ha posto condizioni” (tra queste, il quotidiano cita l’identificazione di chi precisamente dovrà essere addestrato in Libia e la copertura della missione con un mandato Onu). “Se tali condizioni saranno accolte – dice Dunford – gli italiani mi hanno indicato di essere ancora disponibili”.

Top general: Agreement that could lead to U.S. troops in Libya could be reached ‘any day.’

Il generale ha spiegato che è “in corso un intenso periodo di dialogo” con il governo libico per la missione che sarà principalmente concentrata sull’addestramento e l’equipaggiamento delle milizie leali al primo ministro Fayez al-Serraj a capo del governo di concordia nazionale sostenuto dall’Onu. “Non siamo ancora in grado di dispiegare le risorse perché non c’è ancora un accordo e francamente potrebbe essere preso da un giorno all’altro”, ha aggiunto, secondo quanto riporta il Washington Post.

Il capo della Forze Armate americane ha sottolineato poi che non è ancora chiara la struttura della leadership della missione che – ricorda il WP – il capo del Pentagono Ashton Carter nelle scorse settimane aveva anticipato che sarebbe stata assunta dell’Italia. Ma ad una domanda diretta dei giornalisti americani riguardo alla possibilità che l’Italia si ritiri, Dunford ha risposto di aver parlato con il generale Claudio Graziano, capo dello Stato Maggiore della Difesa, che gli ha spiegato che il governo italiano è ancora impegnato nella missione ma ha posto delle condizioni al suo coinvolgimento.

“I dettagli non sono ancora specifici – ha detto ancora Dunford – ma con questi dettagli indicativi applicati, gli italiani mi hanno detto che sono impegnati nelle missione”. “Sarà una missione a lungo termine in Libia”, ha aggiunto ancora il generale Usa, precisando che anche la Nato vuole una richiesta da parte del nuovo governo per intervenire.

Dunford poi non ha voluto dare informazioni riguardo alle operazioni di un piccolo gruppo di membri delle Forze Speciali Usa che sono state dispiegate a Misurata e Bengasi per valutare i possibili partner locali delle forze Usa. Gli Stati Uniti stanno cercando di dare “un contributo particolare” agli sforzi in Libia, si è limitato ad affermare.

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