Scontro tra governo e Consob sulla vicenda delle 4 banche salvate
13 Giugno 2016
Roma, 13 giu. (askanews) – Scontro tra il governo e la Consob sulla vicenda delle quattro banche salvate. Il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda è andato all’attacco, sottolineando gli “errori gravi” dell’authority nella vigilanza sulle obbligazioni di Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e CariChieti. Un affondo sostenuto dal viceministro dell’economia Enrico Zanetti, aumentando la pressione sui vertici Consob. “Pressioni politiche” cui il presidente Giuseppe Vegas ha risposto seccamente rivendicando l’infondatezza delle accuse e l’indipendenza dell’istituto. Una posizione nuovamente in trincea per resistere alle critiche e alle richieste di dimissioni che negli ultimi mesi hanno bersagliato l’autorità di piazza Verdi. “Non commento decisioni di organi indipendenti ma molti errori sono stati fatti”, ha detto Calenda parlando del ruolo dell’authority, in particolare per l’eliminazione degli scenari di probabilità nei prospetti informativi dei bond. Proprio le obbligazioni subordinate delle quattro banche sono andate in fumo con il salvataggio di fine novembre, penalizzando circa 10mila risparmiatori. Un caso denunciato dalla trasmissione Report, con la conduttrice Milena Gabanelli che ha chiesto il passo indietro di Vegas. “Ha ragione”, ha sottolineato Calenda. A rincarare la dose è arrivato il segretario politico di Scelta Civica. “Adesso – secondo Zanetti – siamo in due, nel governo, a dire in modo esplicito che ci sono stati errori e goffe autoassoluzioni. Il punto è capire se basta o dobbiamo diventare tre, quattro o cinque. Non credo sarà un problema, ma sarebbe opportuno risparmiarlo all’istituzione”. In Via Venti Settembre è invece più prudente la posizione del viceministro Enrico Morando: “Mi attengo su questo punto a quanto ha detto il ministro Padoan. Ha detto che in questi due anni di duro lavoro abbiamo potuto contare sulla leale collaborazione dei colleghi degli istituti di vigilanza”. La reazione di Vegas non si è fatta attendere. “Prendo atto – ha affermato – delle pressioni politiche esercitate nei miei confronti da alcuni esponenti di governo. Ritengo di aver dimostrato l’infondatezza delle accuse rivoltemi. Presiedo un’autorità di vigilanza che il parlamento ha voluto indipendente fin dalla sua legge istitutiva del 1974. Il legislatore – ha aggiunto – a oggi ha fatto una scelta opposta rispetto a quella dello spoils system”. Una difesa granitica della Consob e del suo operato per tentare di respingere ancora gli attacchi, che questa volta però sono arrivati direttamente dall’esecutivo. Glv/Int9
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