Quel pasticcio americano con Turchia e curdi in Siria – Remocontro

31 Agosto 2016 0 Di luna_rossa

Dopo aver dato il via libera alla truppe turche in Siria, gli Usa ora ‘diffidano’ Ankara. “Inaccettabili gli scontri tra la Turchia e i curdi”.

Vergogna planetaria per il tradimento statunitense dei combattenti curdi in prima linea contro gli jihadisti Isis. Ora, una retromarcia di facciata, tanto per ‘far finta che..’. Dopo aver dato il via libera alla truppe turche in Siria, gli Usa fanno finta di scoprire che la Turchia nazionalista di Erdogan resta sempre poco affidabile e che è là per colpire prima di tutto i curdi e non i miliziani del Califfo. E la ‘diffidano’. “Inaccettabili gli scontri tra la Turchia e i curdi”. E ad Ankara ridono.

Lo dicono anche i curdi: «Lo fai o lo sei?».
Saggezza popolare planetaria, con variazioni creative in tutte le lingue del mondo. Tradotto dal detto popolare, ‘fai lo scemo per finta o scemo lo sei per davvero?’.  Impossibile per noi tradurlo nello slang americano che servirebbe per rivolgere la domanda nella forma opportuna direttamente agli interessati.
Dopo i raid dell’esercito turco contro i ribelli curdi in Siria interviene l’inviato speciale di Obama per la lotta all’Isis, Brett McGurk, quello a cui non possiamo inviare la domanda di cui sopra, per nostre carenze linguistiche.

Non fate troppo i cattivi
«Stiamo monitorando le notizie di raid e scontri a sud di Jarablus tra le forze turche, alcuni gruppi di opposizione e le unità affiliate alle Forze democratiche siriane a maggioranza curda. Vogliamo esprimere con chiarezza che riteniamo questi scontri in aree in cui l’Isis non è presente, inaccettabili e fonte di forte preoccupazione.
Gli Stati Uniti non sono stati coinvolti in queste attività, che non sono state coordinate con le forze Usa, e non le sosteniamo. Di conseguenza, invitiamo tutti gli attori armati a prendere le misure appropriate per fermare le ostilità e aprire canali di comunicazione, focalizzandosi sull’Isis, che rimane una minaccia letale e comune»

La Turchia grillina
La risposta turca a stretto giro di posta è stata molto ‘grillina’: il famoso ‘Vaffa’ in lingua anatolica. «Colpiremo ancora le milizie curde». La Turchia «colpirà» i combattenti curdi siriani delle Unità di protezione del popolo nel nord della Siria finché non si ritireranno a est del fiume Eufrate, precisa il ministro degli esteri turco Cavusoglu nel sesto giorni di operazioni dall’avvio dell’offensiva “Scudo dell’Eufrate”. Poi la sparata: «Nel nord della Siria le milizie curde Ypg stanno compiendo una pulizia etnica». Nessuna delucidazione a proposito di questa gravissima accusa.

Scudo dell’Eufrate
L’offensiva militare turca in Siria, ‘Operazione Scudo dell’Eufrate’, era iniziata mercoledì 24 agosto, ufficialmente contro Isis ma in realtà le truppe di Ankara hanno ripetutamente bersagliato con l’artiglieria e con raid aerei i curdi dell’YPG, forti del benestare dato dal vicepresidente americano Joe Biden che il 21 agosto era stato ad Ankara dal presidente Recep Tayyip Erdogan.

Grande è la confusione sotto il cielo
Lo diceva Mao Tse Tung qualche rivoluzione fa, ma vale ancora oggi.
Dall’inizio delle operazioni terrestre turca in Siria, la situazione in Medio Oriente è diventata ancora più confusa, scrivono i giornali più importanti del mondo.
“La Turchia con l’appoggio degli Stati Uniti dispiega forze in Siria per allontanare i gruppi curdi che gli Stati Uniti appoggiano”, scrive il Guardian.
Il Wall Street Journal, osserva che i curdi erano l’alleato più efficace della coalizione occidentale nella lotta contro il Daesh. “Senza di loro, lo “Stato Islamico” avrebbe conquistato il nord della Siria e per la Turchia il rischio sarebbe stato ancora maggiore”.

I timori della Turchia
Ad Ankara ritengono che con il pretesto della guerra contro gli islamisti i curdi ‘strappino’ territori al confine con la Turchia, scrive l’Independent.
Alla fine gli Stati Uniti hanno dovuto fare una scelta tra i due alleati e la scelta a favore della Turchia testimonia eloquentemente le priorità geopolitiche di Washington, scrive il Christian Science Monitor.
Un esperto dell’Atlantic Council in un articolo per la rivista Foreign Policy ha affermato che l’intervento della Turchia inizierà “una nuova era di cooperazione tra USA e Turchia e cambierà il corso della guerra a favore di Washington”. Sarà..

L’Europa tedesca scettica
Su una posizione diversa la stampa tedesca. Il tabloid Bild ha dichiarato che il “pericoloso patto di fuoco tra Obama ed Erdogan segnerà un cambiamento radicale nella guerra siriana”.
Riferendosi ai propri esperti sul Medio Oriente, il tabloid scrive che con il sostegno della Turchia, gli Stati Uniti “perdono la fiducia dell’unico sincero alleato in Siria in lotta contro ISIS”. Ed è possibile che possa iniziare una faida tra gli alleati degli Stati Uniti in Siria.
Die Welt prevede per la regione una nuova “Guerra dei Trent’anni. Con l’intervento di Ankara, il conflitto siriano ha ottenuto “una nuova dimensione e ignota per molti aspetti”, scrive il giornale.

Per metterci una pezza
Per tentare di completare la ricucitura dei rapporti, incrinati dal tardivo sostegno espresso al presidente Recep Tayyp Erdogan la notte del fallito golpe del 15 luglio, il presidente Barack Obama e quello turco si incontreranno domenica a margine del G20 di Hangzhou in Cina.

Sorgente: Quel pasticcio americano con Turchia e curdi in Siria – Remocontro