L’Olanda al voto, Geert Wilders infiamma le urne: “Maometto un pedofilo e un signore della guerra” – Rai News

15 Marzo 2017 0 Di ken sharo

15 marzo 2017

Quasi 13 milioni di elettori olandesi sono chiamati alle urne per rinnovare i 150 seggi della Camera bassa del Parlamento, in un voto considerato come un termometro della febbre popoulista e xenofoba in Europa, prima delle elezioni presidenziali di aprile/maggio in Francia e quelle politiche in Germania di settembre. Il ‘numero’ magico è 76 seggi ma raramente il vincitore delle elezioni ha i voti sufficienti per governare da solo e la natura proporzionale del sistema incoraggia a una coalizione di governo tra i vari partiti. Fino alla vigilia il 60% dei 12,9 milioni di potenziali elettori si è detto ancora indeciso: se votare e per chi votare. Sono 28 in totale i partiti che si presenteranno al voto, al termine di una campagna elettorale dominata dal tema dell’identità e del multiculturalismo e fagocitata negli ultimi dalla crisi diplomatica con Ankara.I seggi chiudono alle 21, quando saranno diffusi i primi exit poll, che nelle precedenti elezioni del 2012 risultarono molto affidabili. I primi risultati definitivi dalle circoscrizioni più piccole arriverano già in serata, quelli delle grandi città non ci saranno prima di notte fonda. Il nuovo Parlamento si insedierà il 23 marzo, e solo allora cominceranno le trattative ufficiali per la formazione del nuovo governo. Si vota con un sistema proporzionale, senza sbarramento.Wilders: Maometto signore della guerra e pedofiloE la campagna elettorale si è chiusa con un dibattito tra i candidati e una fiammata polemica che rischia di innescare nuove crisi. “Maometto è un signore della guerra e un pedofilo”, ha detto infatti il leader dell’ultradestra olandese Geert Wilders nel dibattito al quale hanno partecipato i 13 partiti più importanti del Paese. “L’Islam è la piu’ grande minaccia per i paesi Bassi. E’ in gioco il nostro futuro”, ha detto Wilders nel corso del confronto durato piu’ di un’ora.Nei sondaggi l’ultradestra in caloSecondo l’ultimo studio pubblicato dal sito Peilingwijzer, il partito liberale (VVD) del premier Mark Rutte, raccoglie il 17% dei voti con 24-28 seggi, ben al di sotto dei 40 di cui dispone attualmente.Rutte, che si candida per un terzo mandato alla guida di questo Paese di 17 milioni di abitanti con il 5% di popolazione musulmana, ha detto di volersi “battere con tutte le sue forze” per “evitare di risvegliarsi il 16 marzo in un Paese in cui Geert Wilders è la maggiore forza politica”.Cavalcando l’onda dei sentimenti anti-immigrati in Europa, il leader del Partito per la Libertà (PVV) ha visto il consenso ridursi nelle ultime settimane, con il 14% delle intenzioni di voto e 20-14 seggi. “Se volete che i Paesi Bassi tornino a noi, allora cacciate quest’uomo e mettete me nella Torentje”, l’ufficio del primo ministro, ha detto Geert Wilders in un acceso faccia a faccia televisivo con il primo ministro.Se anche il partito di Wilders dovesse risultare come la prima forza politica in Olanda, difficilmente il politico anti-islamico potrà governare il paese, poiché tutti i maggiori partiti hanno escluso di potersi alleare con lui. Verosimilmente, in un paesaggio politico così frammentato il futuro governo avrà bisogno probabilmente di quattro-cinque partiti per nascere.Ue, solidarietà a Olanda nella disputa con la Turchia Sullo sfondo di queste elezioni in Olanda, lo scontro senza precedenti con la Turchia che avrebbe, secondo gli osservatori, consolidato il vantaggio del partito liberale conservatore Vvd del primo ministro, Mark Rutte. Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha detto che l’Unione europea sostiene l’Olanda nella disputa diplomatica con la Turchia. “I Paesi Bassi sono l’Europa. E oggi voglio dire che l’Europa è l’Olanda. Quest’ultima è un luogo di libertà e democrazia, e di sicuro lo è Rotterdam, la città di Erasmus, che oggi ha un sindaco nato in Marocco. Chi vede il fascismo a Rotterdam, è completamente staccato dalla realtà. Siamo tutti solidali con i Paesi Bassi” ha chiarito Tusk. Anche il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, aprendo la seduta plenaria dell’Europarlamento ha difeso l’Olanda: nessuno può offendere un paese democratico che va alle urne, offendendo così tutti i cittadini europei. Siamo molto più di un mercato o di una moneta e da qui dobbiamo ripartire”.

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